L’AUTORE DEL LIBRO SULLA VICENDA 4 GIUSEPPE CRUCIANI

Giuseppe Cruciani, conduttore della Zanzara sua Radio24, nel suo libro, Gli amici del terrorista, aveva previsto il no del Brasile all’estradizione di Cesare Battisti. Ha tirato a indovinare?
«Io sono sempre stato pessimista. La questione non è né giudiziaria né giuridica e non ha nulla a che fare con l’ordinamento giuridico brasiliano».
E qual è il motivo di questa chiusura?
«Il nodo è politico. Lula ha accontentato l’estrema sinistra del suo Partito dei Lavoratori e pure la coppia presidenziale francese che in modo ufficioso aveva fatto capire di non essere d’accordo con l’estradizione di Battisti».
Perché un governo di destra come quello di Sarkozy si è messo di traverso in una vicenda italiana di terrorismo?
«Sarkozy ha avuto un atteggiamento molto molle nei confronti di Battisti. Lo stesso terrorista latitante in Francia, ha confermato di essere stato aiutato dai servizi segreti francesi ad espatriare in Brasile. Ma il presidente è stato grandemente influenzato da sua moglie. Carla Bruni è la vera sostenitrice di Battisti ed è amica di molti intellettuali francesi che lo hanno sostenuto».
Perché Lula tiene tanto alla Francia?
«È una potenza importante e Lula ha accontentato indirettamente un partner economico molto consistente».
Però ha fatto un torto all’Italia.
«Sì, ma i rapporti con i francesi hanno pesato di più. Lula si è dimostrato un grande animale politico, una persona di un cinismo sopraffino, con un gran pelo sullo stomaco, al di là dell’amicizia con l’Italia».
Anche la scelta sui tempi della decisione sono stati calcolati?
«Certamente. Ha scelto l’ultimo giorno del suo mandato per decidere su Battisti, così ha tolto ogni responsabilità al suo successore. È stata una sorta di delitto perfetto».
Però Dilma Rousseff si era dichiarata favorevole dell’estradizione.
«È vero, però lei sapeva che l’ultima parola non sarebbe stata la sua, ma di Lula».
Il ministro degli Esteri Franco Frattini spera in una revisione della decisione.
«Io sono più scettico. Certo, ci sarà qualche schermaglia giuridica tra Brasile e Italia, c’è il tema del conflitto di competenze da affrontare. Ma alla fine penso che Battisti sarà liberato e si stabilirà a San Paolo. Si è pure fidanzato con una brasiliana 25enne che lo aspetta...».
Quindi non vedremo mai Battisti scontare l’ergastolo nelle patrie galere?
«No. Ma nel mondo della fantapolitica ho un sogno ricorrente: quello che truppe speciali italiane rapiscano Battisti e lo portino in Italia».
Qualcuno dice che il terrorismo fa parte di un passato da chiudere definitivamente con la pacificazione.
«Sul terrorismo non c’è nulla da chiudere. Quelli condannati devono pagare. Agli italiani non importa nulla del terrorismo, ma chiedono che si rispettino le sentenze emesse dalla magistratura».
Però molti hanno criticato l’atteggiamento poco incisivo dell’Italia su questa vicenda.
«Fino ad ora solo il governo Berlusconi ci ha messo una maggiore volontà.

Ma i governi precedenti, di destra o di sinistra, hanno commesso un grande errore: hanno gestito questi fatti di sangue quasi con fastidio, senza vigore. Insomma, non hanno difeso il sistema Paese, dando la sensazione di avere la coscienza sporca sugli anni di piombo».

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