da Milano
C'è anche una lettera di scuse firmata dai sostituti procuratori Eugenio Fusco e Luisa Perrotti e inviata al professor Franco Coppi agli atti dellinchiesta milanese sulla scalata ad Antonveneta. Lo rileva Il Velino secondo il quale la missiva dai toni assai cortesi, fa seguito allerrore compiuto dallaccusa di aver trascritto una conversazione tra lo stesso Coppi e il capo della vigilanza Francesco Frasca, suo assistito, tra quelle utilizzate per il sequestro delle azioni Antonveneta in mano ai concertisti. Il codice, come noto, non prevede lutilizzabilità delle conversazioni intercettate tra gli indagati e i loro difensori. In questo caso gli inquirenti non avevano identificato linterlocutore di Frasca, appunto il difensore. Notata la cosa, in agosto, Coppi prese carta e penna e scrisse ai Pm che risposero scusandosi con lavvocato romano.
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