L’azzurro Rosso torna in Sala Rossa per un giorno: «Inutile e dannoso dialogare con questa sinistra»

La ricerca di un’opposizione in consiglio comunale apre il confronto interno agli stessi partiti di centro destra. E un utile contributo potrebbe darlo chi, dopo essere stato consigliere comunale, vive ora un’esperienza diversa, da consigliere regionale. Sempre all’opposizione. Matteo Rosso ha un’idea ben ferma sul ruolo che devono tenere i rappresentanti della minoranza.
Pronti al dialogo come sembra voler fare qualcuno in Comune?
«L’esperienza mi ha insegnato che con questa sinistra l’opposizione deve essere sempre ferma e dura, perché non ritengono mai utile dialogare con la minoranza. Sbandierano la volontà di collaborare solo quando gli è utile per dimostrare che sono democratici».
Senza appello. Neppure una piccola mediazione?
«L’opposizione con questa sinistra è opposizione su tutto, temo che la mediazione politica troppe volte possa nascondere l’inciucio».
E alla gente non piace.
«La gente ci vota perché portiamo avanti un programma molto diverso da quello della sinistra e non dobbiamo fare mai alcuno sconto. Impariamo da loro, quando sono all’opposizione. Alla giunta Biasotti non hanno mai riconosciuto neppure un provvedimento come utile».
Insomma, prende esempio dalla sinistra?
«No, è Berlusconi che ci ha insegnato a fare l’opposizione. Non ha mai concesso nulla. E chi si riconosce oggi in Forza Italia e domani nel Pdl deve avere ben presente questo».
Ma lei a Tursi era un mastino?
«Più volte ricordo che in consiglio comunale sono arrivato allo scontro, ovviamente non fisico, molto acceso anche con il sindaco Pericu. E più volte ho rifiutato, anche quando mi veniva chiesto fuori aula, in camera caritatis, mediazioni su mie iniziative. Oggi sarei spietato sulla nuova tassa di scopo che sembra voler mettere il Comune sui genovesi e sull’idea di una nuova Agenzia per la casa, che è solo l’ennesimo poltronificio».
E in Regione ha continuato.


«In via Fieschi tante battaglie, prime tra tutte quelle sulle consulenze condotte con Gianni Plinio, mi hanno provocato tanti nemici e purtroppo, come evidenziavo dal Giornale in agosto, anche nel centrodestra non c’era piena condivisione. Ma nel gennaio 2008 ho ottenuto una drastica riduzione delle consulenze».

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