In merito allarticolo apparso su Il Giornale dell11/09/2009 Cronaca di Roma AllEastman liste dattesa da incubo lo scrivente fa presente che la conversazione telefonica con il giornalista riferita nellarticolo è stata interpretata e riportata in maniera difforme e non corrispondente a quanto dichiarato. In particolare si fa presente che presso lospedale G. Eastman esiste da anni un preciso percorso sanitario di accoglienza per le persone con particolari patologie, per le persone diversamente abili o con problematiche socio-sanitarie. Tali pazienti possono accedere direttamente presso lapposito servizio di accoglienza senza prenotazione, che provvederà ad avviarli nella stessa giornata alla prima visita. E questo è valido per i pazienti provenienti da qualunque territorio. Per i pazienti che non rientrano nelle categorie sopra indicate laccesso alla visita presso lospedale G. Eastman avviene previa prenotazione effettuata tramite il Recup regionale o presso gli sportelli Cup della Asl Rm/A. La prima visita viene effettuata, ad oggi, entro 90 giorni dalla prenotazione. In merito al paziente di cui si fa menzione nellarticolo, non potendolo identificare in quanto riportate giustamente le sigle del nome, sicuramente non si è recato al preposto servizio di accoglienza, giacché in questo caso avrebbe avuto un accesso diretto alla visita presso lospedale.
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La replica del direttore sanitario non smentisce pressoché nulla di quanto riportato dal Giornale. Il paziente menzionato nellarticolo, malato di tumore, ha illustrato le sue condizioni di salute al Recup regionale della Asl Rm/A, sentendosi rispondere che doveva attendere sei mesi, ovvero 180 giorni, non 90 come sostenuto dal dottor Marini. Nessuno gli ha fatto cenno dellesistenza di un «percorso sanitario di accoglienza per le persone con particolari patologie».
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