L’ECCEZIONE

Per anni è stata la fedele ombra del cardinale Camillo Ruini quando questi era capo dei vescovi italiani. Ruini, infatti, l’ha sempre stimato e ha auspicato per lui un futuro luminoso: l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori (nella foto), ex segretario della Conferenza episcopale italiana, è stato inserito a sorpresa da Benedetto XVI nell’elenco dei nuovi cardinali. L’annuncio della porpora concessa a Betori ha sorpreso soprattutto perché il Papa ha voluto uno strappo alla regola non scritta che lo vede solitamente non concedere la berretta rossa agli arcivescovi residenziali il cui predecessore abbia meno di 80 anni e dunque sia ancora votante. Arcivescovo emerito di Firenze è, infatti, Ennio Antonelli, capo del dicastero vaticano che si occupa di famiglia e non ancora ottantenne. Per Betori la norma è stata esclusa, mentre è valsa per l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nominato lo scorso anno alla vigilia del precedente concistoro. Per lui se ne riparlerà al prossimo giro.


Quando lo scorso anno Betori non ricevette la berretta rossa in molti dissero che tra le motivazioni dell’esclusione c’era anche l’erosione del potere vaticano dei ruiniani. In realtà il motivo era un altro: il Papa non voleva superare il tetto di 120 cardinali elettori. Così quest’anno, ma gli esclusi questa volta sono stati altri.

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