Economia

L’economia marchigiana «studia» Basilea 2

Con Fondazione Pacioli e Banca Marche

Basilea 2, nuovo diritto societario, riforma fiscale, e principi contabili Ias: la cultura dell’impresa è investita in pieno da una serie di cambiamenti, che riguardano anche e soprattutto i suoi rapporti con il mercato e il sistema bancario. L’intermediario privilegiato che può favorire l’integrazione fra questi fondamentali attori dell’economia è certamente il commercialista, come ci ricorda Mario Valle, responsabile della formazione della Fondazione Pacioli, che, insieme a Banca delle Marche, organizza il primo ciclo di incontri formativi comuni su questi argomenti.
«Mi piace definire il professionista come il compagno d’avventura dell’imprenditore - dice - Soprattutto nelle piccole e medie imprese il suo ruolo è fondamentale nel “fluidificare” il rapporto con la banca, mettendo a disposizione le informazioni dalla cui valutazione dipende la concessione del credito: al tempo stesso, è l’unico che può dialogare con tutte le funzioni dell’azienda, rilevare luci ed ombre e di conseguenza suggerire all’imprenditore le strategie più appropriate e gli eventuali aggiustamenti necessari per presentarsi in modo più “virtuoso” al giudizio delle banche».
Un tema che è stato ritenuto di particolare interesse dal sistema Marche, caratterizzato da una forte presenza di aziende familiari o comunque di piccole dimensioni. «Qui il sistema manifatturiero - spiega Massimo Bianconi, direttore generale di Banca delle Marche, primo istituto di credito della regione- sta vivendo, in alcune sue espressioni (pensiamo al tessile o al calzaturiero) una crisi di competitività causata anche dalla concorrenza straniera sui costi. Le nuove frontiere con cui occorre confrontarsi sono anzitutto la necessità di produrre ricchezza e far crescere la propria azienda, non solo e non tanto per Basilea 2, ma soprattutto per avere una maggiore competitività sui mercati, senza dimenticare l’introduzione di efficaci strumenti di governance d’impresa e di controllo, l’apertura ai manager in azienda e l’attenzione alla creazione del brand: tutti temi su cui vogliamo stimolare la comunità imprenditoriale marchigiana, insieme ai consulenti che le sono più vicini, i ragionieri commercialisti, nell’interesse comune del territorio».


Gli incontri partiranno a settembre per concludersi a maggio 2006: ai convegni aperti a tutti gli operatori dell’economia marchigiana, oltre che alle istituzioni e al mondo accademico, si affiancheranno seminari dedicati ai commercialisti, cui parteciperà anche personale della Banca specializzato nella gestione di relazione con le imprese, con la Fondazione nel ruolo di “collante” scientifico.

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