da Roma
Onorevole Riccardo Villari, lei ha puntualizzato che prima di un intervento legislativo sui costi di ricarica per la telefonia mobile sarebbe necessario un pronunciamento dellAuthority delle telecomunicazioni.
«Cè assoluta condivisione del tema posto dal ministro Bersani che ha già rettificato rispetto alle dichiarazioni iniziali. La strada migliore è quella alla quale si sta lavorando, ossia lintervento dellAuthority. Noi auspichiamo che lo faccia nelle prime settimane del mese entrante ed è una via più rapida di un iter parlamentare».
Resterebbe comunque da affrontare il nodo della tassa di concessione governativa sugli abbonamenti di telefonia mobile. E bisognerebbe interrogarsi sulleffetto-annuncio: Telecom ieri ha perso in Borsa il 2 per cento.
«Lobiettivo è la semplificazione e la chiarezza tra utente e gestori perché il cellulare è diventato uno strumento indispensabile. Personalmente tutto questo mi sembra un sovrapprezzo incomprensibile, ma è sempre meglio muoversi con cautela perché gli annunci sono molto poco efficaci e noi stiamo lavorando ma in maniera molto più silenziosa. Non vorrei cadere anchio in tentazione e mi avrebbe fatto maggiormente piacere che tra 20 giorni largomento fosse stato definitivamente risolto dallAuthority».
Anche perché il programma dellUnione prevede un rafforzamento delle Autorità indipendenti e non quello delle competenze ministeriali.
«La riforma delle Authority cammina su un altro binario. Ma il vero tema è una più corretta applicazione degli impegni sottoscritti dai gestori come il codice di condotta per la tutela dei minori. Bisogna fare di più nellaspetto sanzionatorio. Molti sono ancora ignari del fatto che scaricare una suoneria comporta la sottoscrizione di un abbonamento settimanale a un servizio. E revocare lassenso è un percorso a ostacoli impossibile».
Da responsabile Riforme della Margherita intravede la possibilità che dal seminario di Caserta si origini quel tipo di provvedimenti che Bersani ha definito «lenzuolate»?
«Io do prima di tutto significato simbolico a questa iniziativa. È il primo Consiglio dei ministri che si tiene nel Mezzogiorno. Se qualcuno si aspetta che da Caserta esca la lista della spesa è in errore. Uscirà unagenda su pochi punti. Alcuni pensano che possano venir fuori i Pacs e la legge elettorale, io invece ci credo poco».
Non ha parlato di pensioni.
«La cosa importante è una road map, in maniera che si sia vincolati ai tempi. Altrimenti si continuerà nelleccesso di zelo su crescita, sviluppo ed equità. Ma se non cè crescita e non cè sviluppo, lequità non ci può essere. Quindi bisognerà affrontare il tema delle liberalizzazioni».
È comunque comprensibile che Ds e Margherita mettano laccento sulle riforme dopo che con la Finaziaria si è avuto qualche problema di comunicazione.
«Credo che a Prodi, oltre alla presidenza del Consiglio, spetti anche il compito di trovare la sintesi e di indicare in qualche modo a Ds e Margherita le iniziative da assumere».