L’emendamento per «le calende greche» irrita il presidente

Il dibattito sulla Gronda che si è svolto l’altro giorno in Provincia ha avuto momenti di tensione anche a causa di un emendamento dal quale la Lega ha tolto la firma e che i proponenti hanno ritirato prima del voto che chiedeva l’istituzione di una cattedra universitaria per affiancare le istituzioni locali anche con un bando di borse di studio per tesi di laurea «corso accademico alle calende greche, sull’allungamento dei tempi di ogni eventuale infrastruttura prevista». Per Mario Maggi (Fi) tra i firmatari dell’emendamento era «una proposta venata d’ironia che smaschera la farsa di questa discussione con dibattiti e tesi scontate». Poi dopo il ritiro della firma di Marco Limoncini, l’emendamento è stato ritirato da Antonio Vaccarezza (Fi).
Per il presidente Repetto invece «è stato un vergognoso tentativo di screditare un’istituzione in cui molti di voi non credono. Servirebbe un diverso pudore e rivolgere provocazioni e goliardie in altre sedi». Secondo Repetto, comunque «La gronda da sola non basta, se non c’è anche soluzione per i nodi di San Benigno, di Cornigliano ed altri anche con gronde a otto corsie le code resterebbero.

Oggi ci vuole anche il coraggio di dire che il tracciato che abbiamo abbiamo accettato era praticamente un prendere o lasciare, perché altre ipotesi di gronda avrebbero richiesto un bando europeo e altri possibili gestori avrebbero potuto chiedere di concorrere».

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