da Empoli
Il riscatto di Cagni, tre giorni dopo lo stop di Firenze, è perentorio. Cavasin non riesce a dare continuità ad un Messina che sembra destinato alla sofferenza continua. I giallorossi di Sicilia sono in partita per un quarto d'ora: poi alla prima difficoltà, leggi vantaggio siglato da Saudati, diventano impalpabili. Con prestazioni di questo tipo diventerà davvero difficile centrare l'obiettivo salvezza. Tutti sotto la sufficienza i giallorossi, ad eccezione di Edgar Alvarez che però Cavasin si tiene stretto in panchina per 49 minuti. L'honduregno è l'unico che cerchi la profondità, il dialogo coi compagni, ed anche l'ultimo ad arrendersi. Quando allo scadere segna il gol della bandiera, il gesto rivolto alla panchina è un segnale evidentissimo della sua personale protesta nei confronti di un tecnico che evidentemente lo trascura, nonostante proprio lui avesse regalato i tre punti speranza contro il Siena.
Bravo l'Empoli. Una formazione che ormai gioca a memoria e che ha nel gruppo la sua arma migliore. Nell'occasione poi ha ritrovato Saudati, bravo ad aprire la strada beffando Caglioni con un colpo di testa morbido su servizio di Raggi e a chiudere il conto, sempre di testa, sul cross dalla bandierina di Vannucchi.
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