Dopo l’ennesima avaria il Sult chiede aiuto al sindaco

«L’attuale sistema di gestione incentiva gli autisti a non segnalare i guasti delle vetture»

Il trasporto pubblico mostra ogni giorno nuovi ed evidenti segni di difficoltà. Sulla linea A ieri sono andati in avaria due circuiti causando disagi e rallentamenti sia in prossimità della fermata di San Giovanni che in direzione Battistini. Il guasto ha riguardato 400 metri di binari, sui quali la velocità di percorrenza si è drasticamente ridotta a 15 km orari con un aggravio di circa un minuto a convoglio. Per porre rimedio gli addetti ai lavori hanno atteso l’orario di chiusura. «Al fine di non interrompere il servizio - ha chiarito in una nota la società Met.Ro - abbiamo deciso di operare l’intervento durante le ore notturne. Il tempo richiesto per le riparazioni non era compatibile con le frequenze previste, che normalmente assommano a pochi minuti». Altri problemi sono emersi in superficie. Intorno alle 11 di mattina due tram della linea 5 si sono tamponati in via Prenestina all’altezza dell’incrocio con via Bresadola. Secondo una prima ricostruzione, la vettura proveniente da piazza dei Gerani e diretta alla Stazione Termini ha urtato il mezzo che arrivava in direzione opposta. A bordo nessuno dei passeggeri è rimasto ferito. Lo scontro, tuttavia, ha provocato inevitabilmente qualche ripercussione sul traffico. Per venire in aiuto agli utenti Trambus ha subito messo a disposizione delle navette sostitutive mentre per la viabilità sono intervenuti i vigili urbani.
Allarmato, il segretario del Sult Roberto D’agostini non ha esitato a rivolgersi al sindaco Walter Veltroni in una lettera in cui veniva preso di mira il premio per i 50 migliori autisti messo in palio da Trambus: «Conferire questo riconoscimento equivale ad avallare un sistema di gestione in cui si mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini e la salute dei lavoratori». Il premio in questione a suo parere ha il difetto d’incentivare gli autisti a non segnalare i guasti delle vetture, e non solo.

C’è un altro aspetto che desta preoccupazione che è quello legato alla salute: «Trovo assolutamente scorretto premiare chi ha avuto la fortuna di non ammalarsi, sia nei confronti delle donne che scelgono di diventare madri e che in questo modo vengono considerate delle assenteiste sia nei confronti di quei 150 lavoratori che sono stati colpiti temporaneamente da patologie gravi e che, oltre a subire una decurtazione dello stipendio, ora devono pure far fronte a questa forma di pressione psicologica».

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