L’ENNESIMA MAZZATA

L’ENNESIMA MAZZATA

Fabrizio Graffione

«Prendo atto con grande amarezza della misura di custodia cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Como. C’è stato e c’è un accanimento giudiziario che colpisce Enrico Preziosi, la cui vicenda processuale di Como l’ha visto da qualche tempo collaboratore con la giustizia di quella città. La privazione della libertà personale dovrebbe in uno stato di diritto costituire l’estrema ratio quando ogni altra misura non risulta adeguata. Invece per Preziosi non è stato così». A difendere, e a scendere in campo per primo a commentare gli arresti domiciliari del presidente del Genoa, è stato, ieri, l’avvocato Alfredo Biondi, di Forza Italia, legale della società rossoblù e difensore dell’imprenditore dei giocattoli durante la vicenda che ha visto la squadra ligure retrocessa in C1.
Il caso giudiziario è approdato nel pomeriggio di ieri anche fra i banchi del consiglio comunale, riunito per votare l’accordo di programma sulle acciaierie di Cornigliano.
«Sulla società genoana e sulla città – ha detto il presidente del consiglio comunale Emanuele Guastavino – si abbatte ancora una volta la spada di Damocle. Il Genoa è la prima squadra bersagliata su tutti i fronti. Speriamo che questa vicenda non duri a lungo, ma che almeno serva e porti a una effettiva riforma della Lega calcio». «Non vorrei che continuasse questo attacco a Preziosi – ha ribadito a Tursi il consigliere di An Giuseppe Murolo – soltanto perché è un imprenditore che non è legato alle grandi lobbies del nostro paese. Qualsiasi cosa succeda al presidente rossoblù non bisogna comunque mettere in dubbio l’onestà del Genoa, dei suoi tifosi e di tutta la città».
«Sono genoano e non preziosano – ha invece spiegato il consigliere dei comunisti italiani Roberto Delogu – e considerato che in consiglio comunale si vota sull’accordo di programma per le acciaierie di Cornigliano, spero che Riva si metta una mano sulla coscienza e pensi a Genova e alla sua squadra di calcio».
«Gli arresti domiciliari di Preziosi decisi dalla procura di Como – ha commentato l’assessore comunale allo sport Giorgio Guerello – sono una misura cautelare che colpisce molto. Attendiamo di vedere le motivazioni, ma comunque mi rammarico per il danno alla città, in quanto il Genoa fa parte della cultura cittadina. Si tratta di un’ulteriore tegola sulla nostra squadra dopo una brutta avventura estiva che ha scosso tutti i tifosi».
Dai politici di palazzo Tursi a quelli della Provincia e della Regione. «Solidarietà a Preziosi - dice il presidente provinciale Alessandro Repetto - Speriamo che la vicenda si risolva per il bene del Genoa e della città. Allo stesso tempo si potrebbe pensare alla strada della cordata di imprenditori che potrebbero rilevare la società». «Como e Genoa sono realtà separate – spiega il vicecapogruppo provinciale di Forza Italia Lorenzo Zito – tuttavia si intersecano quando sentiamo provvedimenti giudiziari del genere che colpiscono il presidente rossoblù. Per i genoani non c’è un momento di quiete. Ne risente anche la città».
Durissimo il commento dell’assessore regionale allo sport Fabio Morchio. «Gli arresti domiciliari di Preziosi – commenta Morchio – scuotono l’animo dei genoani. L’atteggiamento persecutorio contro il Genoa mi è sembrato, finora, abbastanza evidente. Anche se, in questo caso, rispetto il lavoro della magistratura, occorre dire che Preziosi è presidente di una squadra bersagliata su tutti i fronti. C’è un pochino di esagerazione e troppa attenzione nei nostri confronti. Voglio sperare che sia tutto trasparente e che non si stia esagerando. Io sono a favore del Genoa, della verità, della giustizia».


«Avere un presidente così – dice da Bruxelles la doriana Marta Vincenzi – ha danneggiato la squadra rossoblù. Sarebbe stato bene avere un personaggio diverso alla guida della società, non soltanto per i cugini genoani, ma anche per tutti i cittadini».

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