da Roma
Pochi sanno che lItalia - con appena il 3 per cento dellestensione territoriale dellEuropa - ospita il 33 per cento dellintero patrimonio faunistico continentale; e che questo dato fa del nostro Paese il primo esportatore europeo di selvaggina viva e uno dei primi al mondo. Molti ignorano anche che alcune specie animali come il lupo, la lince o lorso bruno, hanno fatto la loro ricomparsa in Italia e stanno ripopolando le valli alpine e appenniniche. È leffetto della disinformazione pseudoanimalista alla quale siamo ormai abituati da tempo. Ma Il Giornale continua a fare il suo dovere: Franco Battaglia e altri colleghi hanno smontato tutte le «panzane» che ci vengono rifilate dal catastrofismo ambientalista. La caccia non solo non fa eccezione, ma è addirittura il terreno privilegiato sul quale certi «apprendisti stregoni» dellecologia si esercitano ogni anno «sparando» - loro, sì - cifre ridicole. Quando parlano di «milioni di volatili abbattuti» non fanno altro che equiparare i dati delle cartucce prodotte in Italia al numero delle «vittime». Senza minimamente sospettare che un buon 60-65 per cento delle munizioni prodotte viene utilizzato nel settore del tiro sportivo, dove a essere «abbattuti» sono soltanto i piattelli di plastica. Ma anche il dato del rimanente 30-35 per cento destinato al settore venatorio non significa nulla: voler far credere che a ogni colpo sparato corrisponde una preda abbattuta è una colossale sciocchezza e un insulto al buon senso.
Anche questanno, in concomitanza con lapertura ufficiale della stagione venatoria di domani, non sono mancati i proclami della Lac e della Lav per labolizione del diritto di accesso dei cacciatori ai fondi privati. Ma, al di là delle solite posizioni strumentali, non è più tempo di «criminalizzazioni» o scontri. Un primo segnale di questo cambiamento è la crescita dellIntergruppo parlamentare amici del tiro, della caccia e della pesca, presieduto da Luciano Rossi, un deputato di Forza Italia che è anche presidente della Fitav, la federazione italiana tiro a volo del Coni. Essendo molto sensibile alle tematiche della salvaguardia dellambiente, Rossi è riuscito a coinvolgere nelle iniziative dellIntergruppo oltre cento tra deputati e senatori di tutti i partiti.
La vera sorpresa è la presenza tra gli «amici della caccia» di molte donne: da Katia Bellillo dei Comunisti italiani, a Stefania Craxi di Forza Italia. La pattuglia «rosa» più numerosa è proprio quella delle «azzurre»: si va da Elisabetta Gardini a Manuela Di Centa, da Mariastella Gelmini a Simonetta Licastro Scardino, da Paola Pelino alla senatrice Elisabetta Alberti Casellati. E poi cè Paola Goisis della Lega Nord. Anche tra gli uomini la parte del leone la fanno deputati e senatori di Forza Italia, ma ci sono anche numerosi esponenti della Lega Nord, di An, dellUlivo, di Rifondazione, dellUdc, dellItalia dei valori e del gruppo misto. Le donne, però, stupiscono davvero per convinzione ed esperienza. «È una questione di principio - spiega la comunista Katia Bellillo -. Lattività venatoria, se esercitata secondo la legge, costituisce una importante risorsa per lambiente. I cacciatori veri, non gli sparatori, sono quelli che offrono il maggiore contributo alla preservazione degli equilibri naturali. E poi stiamo parlando di una passione che aiuta a riscoprire valori ormai dimenticati nelle nostre città: inoltrarsi allalba nel bosco, mentre si sente il festoso abbaiare dei cani e sentire lodore della terra bagnata dalla rugiada; far colazione con la bruschetta e lolio contadino prima della battuta - conclude - sono sensazioni indescrivibili». Unaltra «seguace di Diana» è Stefania Craxi. «Vivo in Maremma - spiega - e da quelle parti la caccia è da sempre considerata una nobile attività, che affonda le sue radici in tempi antichissimi. Già gli etruschi cacciavano il cinghiale; certo con altri mezzi, ma la tradizione e lo spirito sono rimasti gli stessi. Col tempo ho imparato che i cacciatori svolgono un ruolo importante nel preservarne gli equilibri».
Elisabetta Gardini, invece, non ha mai praticato lattività venatoria. «Ma questo non mi impedisce - dice con convinzione lex portavoce di Forza Italia - di essere vicina alle tematiche dellIntergruppo presieduto da Luciano Rossi. Intanto perché i cacciatori sono una categoria da sempre ingiustamente maltrattata. Io amo davvero gli animali - spiega ancora lattrice - ma sono anche convinta che non possiamo metterli sullo stesso piano delluomo.
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