(...) La gradinata Sud non resta indifferente e i gruppi che coordinano il tifo depongono i bandieroni e fanno riposare la voce dedicando striscioni e un silenzio non naturale per ricordare tutte le persone che in questi giorni stanno vivendo la tragedia del terremoto. «Silenzio, rispetto, cordoglio. Vicini al popolo emiliano» è lo striscione giallo su campo nero che appare al centro della Sud, «Solidarietà al popolo emiliano» un po' più in alto firmato dai Fieri Fossato e ancora «Non conta la posta in gioco vicino alle vittime del terremoto». Poi i distinti: «Vicini all'Emilia» e, ancora, «Onore alle vittime del terremoto. Siamo con i fratelli dell'Emilia». Un grande gesto di solidarietà che si accompagna con la scelta della società di Corte Lambruschini di devolvere lincasso a favore delle popolazioni vittime. Striscioni che si vedono anche nella gabbia occupata dai supporter del Sassuolo che vivono quella tragedia a poche centinaia di metri dal loro paese.
Cinque minuti, poi Marassi diventa il classico catino di fuoco che ha accompagnato la stagione della Sampdoria in serie B. L'armata blucerchiata rompe gli indugi e a cantare non è solo la gradinata ma tutto lo stadio e se la Samp sul campo stenta, a smuoverla ci pensano i suoi tifosi che esultano come in un gol per una finale di Champions quando Da Costa respinge il rigore e spingono la squadra fino al gol di Eder.
Torcida che si ripete anche per tutto il secondo tempo e che trova l'apice dopo l'incornata di Pozzi. Fioccano le occasioni e anche i boati del pubblico, ventimila cuori ed un unico desiderio da esprimere: il ritorno in serie A. Al centro della gradinata Su a prestare la voce ai sampdoriani ci sono anche i tifosi del Parma che espongono il loro stendardo: «Curva Nord Matteo Bagnaresi». Cori e urla incessanti che accompagnano la squadra fino al fischio finale e fanno urlare ancora più forte: «Noi vogliamo tornare in A».
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