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L’eterno derby di Caracciolo «Se fossi Moratti mi comprerei»

L’eterno derby di Caracciolo «Se fossi Moratti mi comprerei»

Il settimo volo dell’Airone è un capolavoro. Andrea Caracciolo castiga ancora una volta l’Inter: con quello che rilancia il Novara nella corsa salvezza, sono sette i gol segnati in carriera ai nerazzurri. Una bestia nera, tanto che nella passata stagione aveva stoppato la rimonta scudetto della squadra di Leonardo sul Milan, fermandola sull’1-1 a Brescia. Anche se il rigore sbagliato nel finale non gli era andato proprio giù. E alla prima occasione si è rifatto con gli interessi. Infatti, il girovago del gol, ha scelto l’occasione migliore per realizzare la sua prima rete col club piemontese e regalare un’impresa storica: la terza vittoria a San Siro del Novara in campionato, l’ultima addirittura datata 1953.
Sembra avere un conto aperto con l’Inter, questo ragazzo nato e cresciuto a meno di un chilometro dal Meazza, nello stesso quartiere della “Scala del calcio”. Caracciolo quando sente aria di casa si esalta, soprattutto quando vede le casacche nerazzurre. Come se fosse sempre un derby. Non può essere altrimenti per uno cresciuto nelle giovanili del Milan e che fin da piccolo andava al Meazza per tifare i rossoneri. E non è la prima volta che segna e vince nella sua “seconda” casa: col Brescia realizzò addirittura una doppietta.
«L'Inter è uno dei miei bersagli preferiti? In effetti è vero, se fossi in Moratti mi comprerei...». Ma anche Berlusconi dovrebbe farci un pensierino, verrebbe da dire. Una battuta da derby che tradisce l’immagine umile che ha sempre contraddistinto questo bomber, nato in città e diventato grande nella periferia del pallone. Perugia, Palermo, Genova su entrambe le sponde, ma soprattutto Brescia. E ora Novara. Cinquantasette gol in serie A: tante le volte che ha esultato mimando il volo dell’Airone, che si è anche tatuato su un polpaccio. Ma Caracciolo sa anche cosa vuole dire lottare per salvarsi. Lo ha dimostrato anche ieri. Il gol è stato solo la ciliegina di una partita di sacrificio. Ha provato a far male alla difesa dell’Inter di testa. Poi ha messo i brividi in area a Lucio e Cordoba. Quindi ha confezionato il gioiello da tre punti: con un controllo a rientrare ha mandato in bambola Chivu e poi ha battuto Julio Cesar dal limite con un perfetto sinistro a giro. E infine si è messo, con la squadra in dieci, a difendere.
«Questa è una vittoria fondamentale - ha detto - per continuare a credere nella salvezza, ma non è un punto di partenza, quello era già stato il pareggio col Cagliari». Il Novara vince per la prima volta fuori casa, non prende gol da due gare. Mondonico sembra aver trovato la ricetta giusta. Ma Caracciolo non dimentica nessuno: «Sono contento per la squadra e per i tifosi. Ci siamo rimessi in corsa. Merito del “Mondo”? Tesser ha fatto un grande lavoro, il nuovo tecnico ha portato un po’ di serenità. Ma ringrazio Tesser che mi ha voluto a Novara». La classe non si compra. E come lui anche nella terra del riso ora vorrebbero sempre giocare contro l’Inter: sei punti su sei contro Zanetti e compagni.

Ma sarebbero solo imprese da raccontare a chi non c’era, senza la salvezza che ora bisogna cogliere al volo con l’Airone.

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