da Roma
Lanno scorso si è concluso in frenata, in Europa, sul fronte delleconomia; e tuttavia i ministri finanziari dei Venticinque, riuniti a Bruxelles, restano ottimisti sulla crescita economica del 2006. Lo 0,3% del quarto trimestre - dovuto soprattutto a un andamento deludente in Germania e Francia - non modifica la stima di un più 1,3% a fine 2005. «Per questanno, aspetto ancora qualche giorno prima di pronunciarmi», spiega leurocommissario agli Affari economici Joaquín Almunia, che resta comunque «prudentemente ottimista» sulla ripresa nel 2006.
Più convinti del rimbalzo delleconomia i ministri finanziari. «Lo scenario complessivo è il migliore dal 2001 a questa parte - dice il ministro delle Finanze austriaco Karl-Heinz Grasser, presidente di turno dellEcofin - anche se dobbiamo fare attenzione ai rischi rappresentati dai prezzi dellenergia o dallinfluenza aviaria». Anche il lussemburghese Jean-Claude Junker osserva che, nonostante il quarto trimestre 2005 inferiore alle aspettative, «vediamo una ripresa che si rafforza, anche se non è omogenea nelleurozona». «Tutti gli indicatori sono positivi», conferma il ministro delle Finanze olandese Gerrit Zalm. Ad esempio, il clima di fiducia fra gli investitori in Germania ha raggiunto, in febbraio, il massimo degli ultimi due anni.
Gli occhi dei ministri finanziari europei sono adesso puntati su Francoforte, nellattesa delle prossime decisioni della Bce. I mercati attendono per marzo un nuovo ritocco al rialzo dei tassi dinteresse, mossa che i governi dellEurozona non vedono con favore. «Riteniamo che la Banca centrale europea prenderà decisioni responsabili - osserva Junker - tenendo a mente le ripercussioni che la politica monetaria avrà sulle prospettive di crescita». La questione è stata affrontata nella notte fra lunedì e ieri, durante la riunione dellEurogruppo, tra i ministri dellarea euro e il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.