Politica

L’Europa soffoca, l’Italia rischia il black out

A Padova una donna collassa all’uscita del supermercato

Marco Guidi

da Milano

È emergenza caldo in tutta Italia, così come in Francia, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Nel mondo l’afa non risparmia nessuno, a cominciare dai soggetti più deboli della società. Solo in Europa si contano già più di 80 vittime.
L’ondata di calore ha messo sull’allerta le grandi città della penisola, e in particolar modo i centri del Nord. Da Firenze a Venezia, gli allarmi della protezione civile si moltiplicano col passare delle ore. A Cittadella, nel Padovano, una badante romena di 42 anni è morta appena uscita da un supermercato munito di aria condizionata. A ucciderla, secondo i carabinieri, un malore dovuto allo sbalzo di temperatura. Nella laguna il livello 3, quello di massimo rischio, è stato confermato anche per la giornata di oggi, confidando in un miglioramento solo a partire da domani. Stesso discorso per il capoluogo toscano, che ha fatto scattare ieri il piano di emergenza per gli anziani, come già fatto dal comune di Milano nei giorni scorsi. Un’esigenza che si protrarrà sino a questa sera, quando le temperature dovrebbero iniziare a calare e a concedere un po’ di sollievo ai fiorentini.
E intanto torna l’incubo black out. Ieri si sono toccati livelli record nei consumi di energia, arrivando alla soglia dei 60mila mw. Superato dunque l’ultimo picco risalente a fine giugno, quando Terna aveva registrato una domanda di potenza pari a 55.600 mw. Le misure di interrompibilità sono già state attivate da quattro giorni. Terna ha però fatto sapere che tutto è sotto controllo e che i clienti interrompibili «hanno sottoscritto con noi specifici contratti, regolati dal Codice di rete». «La situazione non è così allarmante come quella di tre anni fa - ha sottolineato Salvatore Zecchini, presidente del gestore del mercato elettrico -. Anche se per quante precauzioni si possano adottare nessuno può essere certo di scongiurare un black out. Guardate cosa sta succedendo negli altri Paesi».
In effetti all’estero non se la passano affatto meglio. La situazione più critica si registra in Francia, dove questo mese di luglio, il più caldo degli ultimi 50 anni, sta riportando alla memoria la tragica estate del 2003. Allora, a causa dell’afa, persero la vita oltre 16mila persone, mentre a oggi i morti dall’inizio del mese sono 64. Nonostante ieri la pioggia abbia bagnato buona parte del paese, compresa Parigi, non si esclude che il bilancio possa aggravarsi. Ad Alais, nel sud del Paese, i dipendenti del grande magazzino di abbigliamento Fabio Lucci si sono ribellati per l’eccessiva calura sul posto di lavoro. «Caldo insopportabile, scioperiamo», hanno urlato prima di incrociare le braccia. L’agitazione va avanti dal 10 luglio, con il sostegno dei sindacati. Per combattere l’eccezionale ondata di calore, i francesi sono ricorsi in dose massiccia agli impianti di aria condizionata, mettendo così a dura prova il sistema energetico.
I consumi energetici fuori controllo hanno mandato in tilt anche l’Inghilterra e soprattutto Londra. Il cuore della City, da Soho a Oxford Circus, ha vissuto ieri un’ora e mezza di passione a causa dell’improvviso calo di tensione. Rimasti senza elettricità e aria condizionata più di mille negozi, chiusa la stazione metropolitana di Oxford Street, che serve ogni giorno oltre 500mila cittadini. E per oggi si prevede il bis, con Piccadilly Circus fra le aree in odore di disagio.
L’elevata richiesta di energia ha creato problemi anche negli Stati Uniti. Black out prolungati a New York, ma anche in Florida e California. Mentre dall’Olanda arriva il sorbetto per gatti che vogliono combattere l’afa e in Germania si visitano bunker e sotterranei alla ricerca di un po’ di frescura, negli States il solleone non è stato clemente neppure con i vip. Tanto che l’attrice Lindsay Lohan è collassata durante le riprese di Georgia Rule, a Los Angeles.

Trasportata dal set in ospedale, sarà dimessa in giornata.

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