La Commissione Ue conferma il contributo a fondo perduto a favore del Terzo valico - nella misura del 20 per cento del totale dei costi -, ritenendo la linea ferroviaria Genova-Milano tuttora inserita a pieno titolo nel numero delle opere prioritarie europee: ne prende atto volentieri il senatore di Forza Italia Luigi Grillo che ha preso parte, come componente della Commissione Lavori pubblici, Trasporti e Comunicazioni di Palazzo Madama, alla riunione dei responsabili del settore Trasporti dei ventisette Paesi dellUnione che si è svolta a Bruxelles. «Ma attenzione! LEuropa pone ai Paesi che beneficeranno delle infrastrutture tre precise condizioni» avverte Grillo, che è intervenuto con una propria proposta alla seduta. E ora spiega: «Innanzi tutto, viene chiesto un accordo con i Paesi transfrontalieri interessati alle opere. Poi ci devessere, da parte del singolo Paese, la disponibilità a finanziare parte dellopera, e infine si deve acquisire il consenso del territorio (e quindi avere pronto il progetto esecutivo dellinfrastruttura). Tutto questo, però, entro la fine di questanno. Ed è qui - insiste il senatore di Forza Italia - che si misura la buona fede del governo Prodi, il quale anche nel discorso programmatico di oggi ha sostenuto la volontà di realizzare le grandi opere». Se il governo - fa osservare Grillo - mantiene la posizione assunta di recente, e cioè insiste per lannullamento dellassegnazione dei lavori al general contractor, è facile prevedere che la serie di ricorsi già innescati non consenta la definizione del contenzioso, e quindi lemissione del bando per il Terzo valico, entro i termini richiesti dallUe.
«Di questo chiederò conto a Prodi - annuncia Grillo - in occasione del mio intervento al Senato sulla fiducia. Voglio risposte precise, e soprattutto un impegno determinato a favore di uninfrastruttura indispensabile per la Liguria e il Paese». Da Bruxelles, aggiunge il senatore azzurro, sono arrivate ancora una volta notizie confortanti: «Il valico ferroviario oltre appennino è stato mantenuto nellambito dei 230 progetti prioritari delle Reti Ten che erano stati stabiliti nel 2001. Da allora, certamente sono mutate le condizioni e sono emersi problemi finanziari, ma la Commissione europea non ha ritenuto di dover cambiare il Libro Bianco né tanto mano di cancellare uno o più progetti». Quello che però ha deciso la Commissione, spiega ancora Grillo, è richiedere garanzie ai Paesi interessati, a fronte delle quali mantenere il finanziamento a fondo perduto. «Ora non possiamo permetterci di perdere questo contributo - ammonisce il senatore di Forza Italia - perpetuando il contenzioso con lex general contractor che accampa il diritto di costruire lopera e si è visto improvvisamente revocare la concessione». E allora non resta, al governo italiano, che ritornare sui propri passi riconsiderando il provvedimento di revoca.
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