L’evento Per tre giorni Torino è diventata capitale della musica

Già venerdì sera per le strade del centro si capiva che in questi tre giorni Torino è diventata la capitale della musica in Italia. Mtv ha rivoluzionato il più simbolico dei suoi appuntamenti, l’Mtv Day, trasformandolo in un festival che fino a stasera ospita concerti, incontri, dj set ed eventi speciali. La quantità di nomi in cartellone è spettacolare: dagli incontri con Patti Smith, Litfiba e Paul Weller ai concerti di decine di artisti italiani che è impossibile elencare tutti. Però venerdì sera, fuori dallo splendido Cortile della Farmacia dove aveva appena cantato Simone Cristicchi e si preparava a salire sul palco Gianluca Grignani, la strada era intasata di ragazzi semplicemente in festa.
Nessuna esaltazione. Solo entusiasmo.
Idem poco più in là al Lapsus o allo Spazio 211. Erano gli stessi ragazzi che qualche ora prima avevano affollato Palazzo Nuovo, sede dell’Università e del Dams, per una serie di tavole rotonde su argomenti centrali come la musica digitale o i talent show. E così nelle stesse aule dove i professori spiegano diritto privato o commerciale, è stato possibile assistere alle discussioni di Mara Maionchi o a quelle di Red Canzian dei Pooh, in una atmosfera che per la prima volta ha avvicinato l’Italia al mondo anglosassone (che attribuisce dignità di arte alla musica anche in ambiti accademici).
E osservare centinaia di ragazzi disciplinatamente seduti ai banchi mentre ascoltano parole di musica è stato un momento simbolico che avrà ripercussioni anche in futuro. Insomma, pur con i limiti che qualche maligno può insinuare, Mtv è riuscita a portare a Torino un folle strampalato come l’ex Prodigy Leeroy Thornhill (per un dj set) e gli sconosciuti vincitori del New generation contest. Rockettari duri e puri come i Linea 77 e idoli meno ringhiosi come i Dari. Nuovi cantautori vincenti come The Niro e capiscuola come Africa Unite o Samuele Bersani. Rivelazioni come Nina Zilli e austeri maïtre à penser come i Baustelle.

«Noi abbiamo messo un luogo fisico a disposizione della musica » ha riassunto l’amministratore delegato Tagliavia. L’organizzazione è stata su standard europei. E il resto ce l’ha messo la musica stessa, creando, miscelando e servendo quella cosa imprevedibile che con le note racconta la realtà che c’è intorno a noi.
PG

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