L’ex assessore Goggi: «Ecopass? Non serve a combattere lo smog»

Due critiche pungenti, una verso il referendum e una verso Ecopass. La prima: «I cittadini sono stati chiamati a votare senza neanche sapere cosa stessero votando». La seconda: «Ecopass è un progetto salvifico che non risolverà mai il problema». A sollevare le due osservazioni è l’ex assessore al Traffico della giunta di Gabriele Albertini Giorgio Goggi, docente di urbanistica al Politecnico, intervenuto al convegno «Milano Italia un patto sociale per crescere».
In sostanza Goggi sostiene che i benefici portati all’ambiente e alla qualità dell’aria da Ecopass non siano mai stati dimostrati. «Quello che fa cambiare il livello di inquinamento è il clima, non l’Ecopass che non ha neanche ridotto il traffico, i conteggi che lo affermano non sono attendibili - ha spiegato -, inoltre, essendo stati secretati dal 2009 i dati truffaldini su Ecopass, nessuno sa neanche cosa sia costato e dove sono finiti e dove finiranno i soldi di un eventuale suo prolungamento».
Quella di Goggi, insomma, suona come una bocciatura fatta e finita. «In tutto il mondo la tecnica per il traffico è codificata e non è nè di destra nè di sinistra: si compone di tutta una serie di interventi mirati che Milano rifiuta investendo in un solo intervento salvifico, pretendendo che si risolva così il problema».
Forti critiche, da parte dell’ex assessore, anche per il Piano di governo del territorio. Non solo per le correzioni che verranno apportate dalla nuova giunta ma anche per le decisioni che già racchiude: «Il pgt si dimentica dell’edilizia popolare e di chi lavora e viene a Milano senza viverci, mancano inoltre gli spazi per i servizi ed un piano trasporti organico: si è pensato solo a incrementare la crescita edilizia della città». «Chi ha fatto il pgt non ha tenuto conto dell’intero insediamento milanese creando una città che non è aperta all’esterno - ha spiegato - si è pensato di aumentare la popolazione milanese facendo tornare chi se ne era andato nell’hinterland, ma è solo un semplice stratagemma per consentire l’edificabilità ovunque a Milano.

Milano perde così l’importanza strategica sul territorio e non è stata fatta una proposta di struttura dei trasporti che l’avrebbe messa al centro - ha aggiunto - è stato sostituito il progetto del secondo passante ferroviario, già in parte finanziato, con delle metropolitane urbane funzionali solo alla crescita urbana di alcune zone».

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