Sarà già leffetto Expo, ma cè qualcosa di nuovo oggi a Milano. Alberghi e ristoranti al completo anche nel fine settimana. Nulla di scontato. Anzi, di strano per una città che è da sempre ai primi posti nella graduatoria delle presenze turistiche. Con cifre, però, tradizionalmente riferibili al turismo daffari e congressuale. Prestigiosi simposi internazionali per cui la città è da sempre una delle location preferite, sterminate fiere mondiali aumentate con il nuovo polo fieristico di Rho-Pero che si aggiunge alle rassegne organizzate nella più raccolta Fiera Milano City. E poi grandi banche, multinazionali con sedi sotto la Madonnina, poli tecnologici, aziende grandi, ma anche medie e piccole. Il Salone del mobile, diventato ormai unirrinunciabile griffe mondiale irrinunciabile per addetti del settore e appassionati. Le settimane della moda uomo e donna. Autunno-inverno e primavera-estate. Il MiArt ed Eicma, lEsposizione internazionale del ciclo e motociclo. Tutti grandi appuntamenti che normalmente esauriscono le prenotazioni negli hotel dalle diverse stellature. Facendo, proprio in quei periodi, lievitare le tariffe delle stanze. Già di loro tradizionalmente abbastanza salate secondo un mal-costume tutto italiano che tanto fa infuriare uomini daffari e turisti. Soprattutto gli anglosassoni che una stanza sono abituati a pagarla sempre la stessa cifra. Indipendentemente dal periodo e perfino dal numero degli ospiti che occuperanno i letti. Solo piccoli particolari da rivedere per una città che sta finalmente cambiando immagine. A suon di grandi investimenti in infrastrutture e cultura per convincere italiani e stranieri di non essere solo un luogo magico per il business. A testimoniarlo le code infinite per entrare allArengario, il nuovo Museo del Novecento con i capolavori di Fontana e De Chirico, Marinetti e Carrà, Tancredi e Burri. Le vetrate sulle guglie del Duomo e larchitettura fascista di piazza Diaz. Uno scorcio finora nascosto di Milano che scopre finalmente di non essere più quella bruttina stagionata finora associata solo a nebbia e traffico. Perché sono in tanti, anche in questi giorni, a star con il naso allinsù davanti alla Montagna di sale di Mimmo Paladino. Ma tantissimi erano in coda per le mostre di Dalì, Magritte, Monet e gli Impressionisti, gli spazi sospesi di Hopper. O a Palazzo Marino che si apre con in mostra un grande quadro-evento: prima la Conversione di Saulo di Caravaggio, poi il San Giovanni Battista di Leonardo e questo Natale la Donna allo specchio di Tiziano. Fuori la cupola della Galleria meravigliosamente illuminata per Led (Light exhibition design), il festival internazionale della luce che dissemina installazioni in tutta la città. Il grande abete decorato e sotto code perfino per il negozio di Tiffany che versa parte del ricavato in beneficenza. Alla Triennale Bovisa, quartiere ex industriale riqualificato con gran genio, ha aperto il Museo del design. Spesso trasgressive le mostre al Pac. La navigazione sui Navigli, quelli di Leonardo. Le sfilate di moda in piazza Duomo, lopera a San Siro e le iniziative low cost che aprono a tutti la Scala. Il fascino del Duomo con le vetrate finalmente illuminate la notte. E sullo sfondo lExpo del 2015.
Con centinaia di eventi organizzati per prepararla e sei mesi in cui Milano sarà sotto i riflettori di tutto il mondo. Non più solo perché si lavora bene. Finalmente una città turistica. E da vivere anche nei fine settimana. Ora, aspettando lExpo, manca un altro sforzo. Aprirla ai turisti anche dagosto. Evitando la solita serrata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.