Lex coppia Occhetto-Di Pietro in lite per i rimborsi elettorali
22 Giugno 2005 - 00:00Il leader dellItalia dei Valori intasca lintero finanziamento per le Europee. Ed è guerra
Giuseppe Salvaggiulo
da Milano
Sposati (politicamente) per un mese e mezzo, il tempo di fare un simbolo e una lista per presentarsi assieme alle Europee dellanno scorso. Divorziati («consensualmente») poche ore dopo aver fatto i conti con il deludente risultato (meno di 700mila voti, 2,1% e due eletti). E un anno dopo, come tutte le coppie in crisi, Achille Occhetto e Antonio Di Pietro discutono sugli alimenti. Cioè sul rimborso elettorale, generosamente concesso dalla legge italiana: 5,5 milioni di euro in cinque anni.
Una bella cifra, che lex magistrato non intende dividere con Occhetto. Tanto che lha iscritta interamente nel bilancio 2004 del suo movimento, lItalia dei Valori. La motivazione è spiegata nella relazione che accompagna il rendiconto: «Durante lanno 2004 lItalia dei Valori-Lista Di Pietro ha partecipato alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo con una lista aperta alla società civile e alle sue rappresentanze, nonché a esponenti politici di rilievo, modificando per loccasione il contrassegno e includendo nello stesso oltre al cognome del presidente fondatore dellItalia dei Valori, Antonio Di Pietro, il cognome dellonorevole Achille Occhetto e la scritta Società Civile, presentando una lista denominata: Di Pietro-Occhetto-Società Civile».
Dunque Di Pietro sostiene di aver solo ospitato Occhetto nella sua lista, e pertanto rivendica lintero rimborso elettorale. Stesso ragionamento vale per le elezioni regionali in Sardegna, sempre dellanno passato, con relativo introito di 75mila euro. E così, rimborso più rimborso, Di Pietro riesce a chiudere il bilancio 2004 con un attivo di 1,8 milioni di euro, contro il passivo di 1,3 milioni dellanno precedente.
Ma Occhetto non accetta che Di Pietro si prenda tutto il rimborso elettorale e chiede una divisione equa. Del resto, è vero che grazie allItalia dei valori hanno potuto presentare la lista alle Europee senza raccogliere migliaia di firme, ma poi il contributo elettorale di Occhetto è stato significativo. Lultimo segretario del Pci era stato eletto a Strasburgo insieme allex pm, prima di cedere il posto al giornalista Giulietto Chiesa per restare senatore.
Secondo il quotidiano finanziario Mf, Occhetto avrebbe sostenuto le sue ragioni in una lettera formale inviata a Di Pietro. La sua richiesta è di rifare i conti: Di Pietro si prenda pure dal rimborso elettorale i 2,5 milioni di euro spesi per pagare tutta la campagna elettorale, ma dei restanti 3 si faccia a metà. Quindi Occhetto vorrebbe 1,5 milioni di euro.
Per Mf, Di Pietro non ha nemmeno risposto alla lettera dellex compagno di lista.
Ecco quello che Di Pietro ha invece risposto al Giornale, che gli ha chiesto conto della vicenda: «Occhetto è troppo signore, troppo uomo donore per dire una cosa del genere. Lui li conosce gli accordi sottoscritti, è una persona adulta e vaccinata. Li conosco questi giochetti, quindi non accetto che qualcuno strumentalizzi questa storia per rovinare il nostro rapporto, che è rimasto buono».
giuseppe.
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