Carmine Spadafora
da Salerno
Una faida cosi, nei Democratici di sinistra della Campania, non si era mai vista. A Salerno, alle prossime elezioni amministrative per eleggere il nuovo sindaco, ci saranno due querce: quella di Vincenzo De Luca, nelle vesti di dissidente e quella ufficiale, che correrà nellUnione. De Luca, già sindaco di Salerno, parlamentare di fede dalemiana, sogna un ritorno sulla poltrona di primo cittadino che ha occupato dal 1993 al 2001. Addirittura eletto con il 71 per cento dei voti sul candidato del centrodestra, nel '97.
Il mutilato Ulivo, ha deciso di schierare Alfonso Andria, europarlamentare della Margherita, che potrà godere dell'appoggio, oltre che del suo partito e dei Ds, anche di Rifondazione comunista, Pdci, Italia dei valori e Verdi. Tentennano l'Udeur di Clemente Mastella e Democrazia federalista: il loro appoggio a Andria non è affatto scontato.
Lo strappo di De Luca rappresenta anche la guerra tra Salerno e Napoli, tra l'ex sindaco e il presidente della giunta regionale, Antonio Bassolino, nemici da sempre. Guerra che ha avuto il suo epilogo nel corso di un drammatico scontro notturno che ha avuto luogo nella federazione della Quercia salernitana: da una parte i vertici della federazione, schierati con De Luca, dall'altra, la dirigenza regionale, nettamente contraria a una sua candidatura.
E a nulla è valso l'intervento di Antonello Cabras, della direzione nazionale, inviato da Roma per ricomporre le parti. I deluchiani da una parte schierati con l'ex sindaco, dall'altra i bassoliniani, rappresentati dal segretario regionale Gianfranco Nappi. Addirittura, qualche giornale locale ha parlato di schiaffi volati tra i rappresentanti delle due fazioni. Il solco è profondo: si va spaccati alle elezioni del 28 e 29 maggio, con il rischio di favorire il candidato del centrodestra o addirittura di arrivare a un fratricida ballottaggio.
Per De Luca e il suo braccio destro, l'attuale sindaco Mario De Biase, la giornata di martedì era iniziata proprio bene: il tribunale del Riesame aveva ribadito il no, già espresso dal giudice delle indagini preliminari, alla richiesta di arresto per i due, indagati da tempo in merito ad alcune vicende come la Sea Park e la centrale termoelettrica di Salerno.
«Le strumentalizzazioni sono finite, De Luca e De Biase hanno avuto giustizia», tuonano rabbiosi i sostenitori della coppia. Quindi, via libera alla ricandidatura, dopo una interruzione durata quattro anni del potente De Luca.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.