L’idea «Italia»: patriottismo retorica politica e letteratura

Si intitola «I Padri Fondatori» la mostra che si apre venerdì 11 giugno a Palazzo Madama e che intende ripercorrere la costruzione dello Stato unitario attraverso i suoi protagonisti, uomini che cercarono di realizzare i loro convincimenti ideali. L’attività dei «Padri Fondatori» si esplicò in vari modi: attraverso le azioni - partecipando a tentativi insurrezionali, combattendo durante le guerra d’indipendenza o all’interno dell’impegno politico - o mediante la scrittura e la diffusione degli ideali di patriottismo e di libertà. Ecco dunque in mostra un centinaio di opere tra documenti, libri, lettere, manoscritti, cimeli, fotografie, dipinti a olio, che documentano i ritratti di questi protagonisti mettendo in luce anche altre figure che si mossero all’interno di idealità comuni pur mostrando singole fisionomie: da Cesare Beccaria a Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni; da Carlo Cattaneo a, tra gli altri, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Mazzini, Massimo D’Azeglio, Giuseppe Garibaldi, fino ad arrivare a Cavour. Promossa dal Senato e dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, la mostra è stata curata da Giuseppe Talamo, presidente dello stesso Istituto, scomparso il 25 maggio scorso.
I preziosi materiali esposti provengono prevalentemente dalla Biblioteca del Senato e dal Museo Centrale del Risorgimento e cercano di far affiorare lo stretto legame che si venne a creare, durante l’Ottocento, tra l’attività teorica e la prassi politica.

La generazione risorgimentale utilizzò infatti la diffusione della stampa, e in modo particolare, la stampa periodica, per far circolare i nuovi ideali di libertà e di nazione. La mostra si articola in varie sezioni: Storie d’Italia; Verso la Costituzione; I Precursori; I Padri fondatori; Il Pantheon Ideale.

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