Francesco Gambaro
Destinare una parte della tassa sul carburante alla costruzione di case popolari. È qualcosa più di un'idea quella lanciata ieri dal presidente nazionale Ance (associazione costruttori edili italiani) Claudio De Albertis, durante il convegno «Emergenza case: proposte e idee» organizzato dal coordinamento cittadino di Forza Italia presso il teatro della Gioventù. Seduti allo stesso tavolo il Cavaliere Nicolò Minetti, presidente Associazione proprietà edilizia Genova, il Senatore Luigi Grillo, presidente dell'ottava commissione Lavori pubblici Trasporti e Telecomunicazioni e l'avvocato Roberto Cassinelli, commissario metropolitano di Forza Italia.
«Una parte dell'accisa sul carburante proveniente da Stato e Regioni potrebbe inserirsi in un conto dedicato alla realizzazione di case sociali», spiega il presidente Ance snocciolando numeri fin troppo eloquenti. Oggi su 100 persone che vivono in affitto, 25 di loro hanno un reddito inferiore ai 10 mila euro. Per i più disagiati, quindi, l'affitto incide per un terzo del proprio reddito causando situazioni di grande difficoltà. Il senatore Grillo ha sottolineato come il problema del mattone sia in cima all'agenda degli impegni di questo governo. «L'idea di Berlusconi di dare una casa a tutti gli sfrattati parte da un'esigenza scolpita nei numeri». Si calcola, infatti, che oggi in Italia siano 30 mila le famiglie sfrattate, e 70 mila quelle, invece, che stanno per riceverlo. Che fare, dunque? Per Cassinelli una soluzione potrebbe essere quella di demolire i quartieri dormitorio frutto della politica dissennata della sinistra negli anni 60/70. «Uno scempio che ha tenuto bloccata la legge sulle locazione paralizzando contemporaneamente il mercato del mattone», sottolinea il coordinatore metropolitano di Forza Italia. Gli fa eco il presidente dell'associazione proprietà edilizia Genova Nicolò Minetti: «Bisogna cambiare il sistema dell'edilizia popolare che oggi non funziona più. Gli ecomostri devono essere abbattuti per gli alti costi che comportano». Meglio dismetterli e ricostruire, per poi cederli a prezzi politici ai meno abbienti. È quanto sostiene anche il senatore Luigi Grillo. Che rilancia un tema a lui caro: la dismissione di immobili disabitati, come ad esempio a Genova la Caserma di Sturla, che potrebbe essere riconvertita ad abitazione popolare con prezzi «sociali», si intende.
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