L’Idv alla carica: Consiglio ad hoc sull’omofobia

L’Italia dei valori non molla e torna a chiedere un Consiglio provinciale dedicato all’omofobia e alla transfobia. È il consigliere Luca Gandolfi l’artefice della proposta, accolta con cautela o freddezza dal presidente del Consiglio Bruno Dapei (Pdl) e dal suo vice Ezio Casati (Pd). Gandolfi riparte alla carica: «Ero intervenuto - dice - per chiedere al presidente della provincia Giudo Podestà di mostrare un’apertura analoga a quella del Comune nel patrocinare il pride». «Avevo anche sollecitato i capigruppo - spiega - affinché, terminati gli impegni elettorali, scegliessero finalmente una data in cui calendarizzare il Consiglio monotematico». «Constato - premette Gandolfi - che l’unica testata che abbia trattato l’argomento sia stato “Il Giornale”». Ma il rammarico maggiore - spiega - riguarda alcune dichiarazioni. L’Idv parla proprio della frenata di Dapei e Casati: il presidente del Consiglio - ricorda Gandolfi - afferma che deve «capire quale sia la proposta» ma - obietta - sono mesi che la proposta è stata prima sottoposta alla commissione Pari opportunità, dove ha trovato il consenso unanime e poi ai capigruppo. All’invito di Casati di «parlarne in Commissione e non in Consiglio» Gandolfi ribatte in modo netto dissentendo «in virtù del fatto che in commissione se ne è già parlato, e proprio in quella sede è stata condivisa la proposta di dedicare una intera seduta monotematica del Consiglio a questo argomento.

Non si sta chiedendo di fare un documento politico, quello c’è già ed è la mozione approvata il 17 gennaio con cui la Provincia aderisce alla Giornata contro l’omofobia e la transfobia». Quindi conclude: «Non ci sono più scuse per procastinare ancora la decisione: è giunto il momento che i capigruppo fissino una data. Non si nascondano dietro un dito».

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