L’Idv chiede assessori a Doria Musso: «Il solito sistema di potere»

Manuale Cencelli: una poltrona al partito X, l’altra al partito simbolo Y, la terza per quello Z. Roba da vecchia politica che Marco Doria aveva respinto al mittente, salvo in questi giorni ritrovarsi a dover discutere ancora prima del voto con gli «alleati» dell’Italia dei Valori. Stefano Anzalone, assessore comunale uscente, ha rivendicato per il suo partito due poltrone per la futura giunta Doria, sconfessando la linea del candidato sindaco. Notizia che ha agitato molti nel centrosinistra, a partire dal Pd spaventato dalla contrapposizione tra due modi di vedere la politica differenti e difficili da coniugare. Alle rivendicazioni di Idv fa il paio la volontà di Marta Vincenzi nel voler premiare Ermanno Pasero, tra i suoi uomini di fiducia, con un posto nel consiglio d’amministrazione dell’Ist-San Martino. «Questa situazione sottolinea in modo chiarissimo quanto sia giusto l’allarme che stiamo lanciando da mesi circa il pericolo rappresentato dal sistema di potere clientelare che pesa come una cappa su Genova - attacca Enrico Musso -. Solo cambiando davvero e mandando a casa questo centrosinistra clientelare i genovesi possono evitare il ripetersi di una triste prospettiva di declino e lottizzazione partitica».
Ieri lo staff di Enrico Musso ha anche sollevato un problema in vista dello scrutinio di lunedì pomeriggio: la possibilità di voto disgiunto nella scheda elettorale.

Per esempio un elettore potrebbe segnare il simbolo del Pd e poi il nome di Enrico Musso: una situazione che non è contemplata ma sulla quale lo staff di Musso è pronto ad alzare le barricate: «Riservandoci ogni iniziativa a tutela del nostro candidato, richiamiamo l’attenzione dei cittadini sul fatto che sia comunque preferibile esprimere una scelta univoca sul solo nome del candidato che si desidera votare».

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