Torino A volte ritornano. A volte non basta cacciarli, per evitare che facciano danni. Come nel caso del sedicente imam di Carmagnola, quellAbdul Qadir Fall Mamour che era stato espulso dal Paese nel 2003 dopo avere manifestato, in più occasioni, le proprie posizioni intransigenti, specie dopo lattentato alle Torri Gemelle del settembre 2001, e prodigandosi successivamente in una ambigua attività di giustificazione.
Ora, sia Mamour sia la sua compagna italiana, Barbara Farina, convertita allislam, sono al centro di unindagine condotta dalla Digos di Torino in collaborazione con la Polizia postale, che ha portato alloscuramento di un paio di siti internet che inneggiano alla jihad, la guerra santa, e incitano allodio verso lOccidente. A gestirli, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato proprio Mamour, che oggi vive in Senegal con la moglie.
Non è la prima volta che sono individuati siti estremisti gestiti dal sedicente leader spirituale: nellottobre 2008, quattro blog riconducibili allimam erano stati oscurati. Proprio come accaduto ieri ai siti «abulbarakat.blogspot.com» e «ummusama.blogspot.com». E non a caso gli agenti hanno chiamato loperazione «switch off». Le indagini hanno permesso di riscontrare la presenza, allinterno dei due blog, di numerosi documenti - alcuni dei quali in italiano - e file multimediali che, fornendo uninterpretazione estremista e violenta dellislam, veicolano sentimenti di odio e disprezzo per lOccidente, fanno apologia della violenza, esprimono compiacimento per le azioni suicide e rilanciano i messaggi dei principali leader di Al Qaida. Fall Mamour e la sua compagna sono ora indagati per istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato e istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico e allodio fra le classi sociali.
Anche la moglie Barbara Farina è più volte stata al centro di indagini per essere tra i collaboratori di un noto sito islamista, dove curava una rubrica in italiano nella quale ha, tra laltro, pubblicato la traduzione in italiano del libro «Soldati di Luce», scritto dallestremista belga di origine marocchina Malika El Aroud, vedova di uno dei due tunisini coinvolti nellattentato suicida al comandante afghano dellalleanza del Nord, Ahmad Shah Massoud, e arrestata nel dicembre 2008 a Bruxelles, perché sospettata di far parte di una rete attiva nellinvio di mujaheddin nellarea pakistano-afghana.
Il sito era da ultimo gestito da Raphael Gendron, arrestato a novembre a Bari con Ayachi Bassam. I due sono accusati di associazione finalizzata al terrorismo internazionale. Sul blog «ummusama.blogspot.com» era anche presente un documento nel quale Barbara Farina invoca la liberazione della «sorella Malika» e di tutti gli altri «fratelli e sorelle prigionieri».
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