Numero degli iscritti gonfiato, rimborsi spese generosi come stipendi, e una lunga lista di discoteche affiliate perché attratte da una lunga serie di sgravi fiscali. È la fotografia di Arcigay, la maggiore associazione italiana impegnata nella «lotta contro lomofobia, il pregiudizio e la discriminazione», che emerge dallinchiesta a puntate iniziata a dicembre da Gay.it, il primo sito dinformazione della comunità omosessuale, 600mila lettori al mese.
GLI ISCRITTI
Arcigay dichiara quasi 170mila soci. Ma solo 110mila hanno pagato la tessera. Gli altri sono in realtà ex soci, che negli ultimi due anni non hanno rinnovato liscrizione e che in un circolo Arcigay oggi non possono nemmeno entrare. Inoltre, sono considerati soci allo stesso modo i volontari dei comitati «politici» e tutti quelli che frequentano soltanto il circuito ricreativo.
GLI SGRAVI FISCALI
La maggioranza assoluta dei circoli Arcigay, 64, hanno esclusivamente funzione «ricreativa»: discoteche, pub, ristoranti e saune. Perché questi locali non sono ordinari pubblici esercizi ma circoli a tutti gli effetti? Perché così possono beneficiare di enormi sgravi fiscali, non devono emettere scontrini e nemmeno pubblicare bilanci.
I RIMBORSI SPESE
Arcigay è per statuto un«associazione solidaristica di volontariato sociale senza scopo di lucro».
Linchiesta Pure le saune sono «militanti»
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