Crocevia di continenti, di strade di terra e d'acqua, l'Indonesia è un frastagliato «ostacolo» impossibile da evitare in quel passaggio di mare tra Asia e Australia. Non può stupire, quindi, che in quel mondo siano confluiti popoli, storie e miti, e che da tali incontri sia nata un'epica.
Stupisce forse di più che a quel mondo lontano un regista, peraltro visionario e imprevedibile come Robert Wilson, abbia dedicato un'opera di oltre tre ore, dal titolo «I La Galigo», per la prima volta a Milano, al Teatro degli Arcimboldi da oggi al 17 febbraio. Reduce da un lungo e straordinario successo internazionale (dal 2004 è in tour per il mondo, nel 2004 fu l'evento di apertura al Ravenna Festival), «I La Galigo» è l'adattamento del Sureq Galigo, poema epico dell'etnia Bugis del Sud Sulawess indonesiano, un racconto sterminato tramandato oralmente di generazione in generazione, raccolto in forma di manoscritto solo nel XIV secolo. Dalle voci e dai primi scritti di quelle genti lontane, quest'opera-simbolo della cultura oceanica si trasferisce in forma di danza, musica, canto e arti marziali attraverso la riscrittura che Bob Wilson ha operato in combinazione con la riscrittura musicale contemporanea di Rahayu Supanggah.
Più di cinquanta performers indonesiani (con orchestrazione dal vivo, e sovratitoli in italiano) raccontano la storia di un antico poema, più lungo del celebre testo indiano Mahabharata e simile, per la funzione simbolica che vi assume il viaggio, alla «nostra» Odissea omerica. Incastonati in una scenografia elegante e al contempo kolossal, i protagonisti ricorrono a un linguaggio essenziale, dove oggetti e simboli studiati nei minimi particolari si sposano a una «pioggia» di luci e colori.
Una storia antica come l'uomo, quella di «I La Galigo», che è anche il nome del giovane eroe protagonista: le sue radici famigliari risiedono in una dolorosa storia di passione che vede il padre inconsapevolmente innamorato della sorella gemella. Una passione incestuosa che minaccia l'ordine dell'universo e che provoca la separazione coatta dei due fratelli: lui diventa un guerriero cinico e violento, lei si vota a un'esistenza di clausura come sacerdotessa. Al guerriero non resta che sposarsi una donna, una cinese, in tutto simile alla sorella perduta, dalla quale nascerà proprio I La Galigo, l'eroe che dovrà ristabilire l'ordine dal caos. Insomma, non un intreccio di quelli agili, bensì il risultato di innumerevoli storie intrecciate dalla fantasia di popoli viaggiatori e corsari.
«Ciò che più mi affascina di questo poema - ha spiegato Robert Wilson - è la sua complessità e allo stesso tempo, per quanto possa apparire surreale, la sua permanenza fresca nella memoria della gente, nei villaggi indonesiani. Di questa storia mi ha conquistato la forza della rinuncia spontanea a un amore. Mi piace lavorare sui temi epici di questo tipo, perché possiedono una potenza comunicativa che prescinde dalla parola, o comunque non si affida solo ad essa. Gli sguardi e la gestualità dei performers sono una concreta forma di traduzione di un testo che non ha mai avuto un adattamento diverso da quello in lingua locale.
I La Galigo
Teatro degli Arcimboldi
Da oggi al 17 febbraio, ore 21
Ingresso 40-16 euro
Informazioni 02-641142212
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.