Anche i pediatri italiani scendono in campo contro la pandemia. Con precise richieste. Chiedono una vaccinazione di massa anticipata a ottobre per i bambini dai due anni in su per immunizzarli dallinfluenza stagionale e suggeriscono al governo di far slittare lapertura delle scuole se la diffusione del virus pandemico dovesse peggiorare nei prossimi quindici giorni.
La proposta della Federazione italiana medici pediatri va a genio anche a Stefania Salmaso, dirigente di ricerca dellIstituto superiore di Sanità. «Lidea è tuttaltro che peregrina. Tardare lentrata a scuola è uno degli strumenti che la stessa Oms chiede di valutare: potrebbe infatti ritardare il picco pandemico in Italia. E siccome dobbiamo aspettare larrivo del vaccino, potrebbe essere uno degli interventi da prendere in considerazione». «In Gran Bretagna - ha ricordato lesperta - ci sono stati più casi sia per una maggiore esposizione con il Nord America, sia perché nel Paese le scuole hanno chiuso a luglio, quando era arrivata già londata pandemica, e di conseguenza ci sono state molte trasmissioni incontrollate».
Secca la risposta del ministro dellIstruzione allipotesi di un repentino cambiamento di programma. «Al momento non è previsto nessun rinvio dellapertura dellanno scolastico, in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo. Il governo ha però un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo». Gli fa eco il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio. «La scuola farà da moltiplicatore dei contagi ma la sfida sarà isolare fin da subito i malati che possono trasformarsi in casi gravi».
Il botta e risposta a distanza tra gli esponenti di governo e la categoria dei medici che seguono una popolazione giovanile in età pediatrica di circa 840 mila giovani, non chiude il problema. Mercoledì i rappresentanti della Federazione italiana medici pediatri incontreranno Fazio e spiegheranno la loro dettagliata posizione, facendo anche richieste precise. «Bisogna vaccinare per linfluenza stagionale fin da ottobre tutti i bambini dai due anni. Il rischio è quello di far incontrare i due virus con imprevedibili conseguenze», spiega al Giornale il presidente della Fimp, Giuseppe Mele. «Va poi spiegato agli insegnanti che a scuola i ragazzi devono lavare spesso le mani. Infine sottoporremo al governo la nostra idea in fatto di contenimento pandemico». Mele si riferisce alla richiesta di uneventuale chiusura delle scuole. «LOms ha indicato tra le misure di contenimento dellinfluenza anche la chiusura delle scuole - premette -. E le autorità scientifiche e istituzionali devono fare proprie quelle direttive per evitare la massima diffusione del virus A/H1N1». Il presidente dellAssociazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, però, frena sulla proposta e replica: «Bisogna essere fortemente pragmatici: la situazione della nuova influenza cambia continuamente e anche noi dobbiamo cambiare a secondo delle circostanze. Anche oggi, nonostante lallarme, mi sembra difficile ipotizzare un intervento centralizzato e generalizzato sulle scuole. E poi fino a quando dovrebbero restare chiuse?». La risposta la offre Mele. «Le scuole vanno chiuse per ridurre la diffusione quindi nel picco di massimo contagio. È presumibile che linfluenza A si manifesti nel periodo in cui si scatena linfluenza stagionale cioè tra dicembre e gennaio bloccando a letto dai 600mila al milione e duecento persone a settimana. Ecco - spiega il medico - in quel momento si potrebbero allungare forzatamente le vacanze di Natale per evitare il peggio». Le previsioni dellIstituto europeo di sorveglianza, del resto, indicano un tasso di contagio fortissimo: va dal 30 al 50 per cento.
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