Roma

L’inossidabile incanto di Beethoven

Un regalo di Pasqua che Maazel e la sua orchestra italiana, la «Symphonica Toscanini», vogliono offrire al pubblico romano, a partire da questa sera (ore 21, con le Sinfonie 1 e 2) e fino a Pasqua, eseguendo tutte le sinfonie di Beethoven. Cinque appuntamenti a distanza ravvicinata, due sinfonie per sera, ad eccezione della Nona che verrà eseguita di mattina (ore 10.30). I prossimi concerti: sabato 31 (Sinfonie 3 e 4), venerdì 6 aprile (Sinfonie 5 e 6), sabato 7 aprile (Sinfonie 7 e 8) e domenica 8 (Sinfonia 9). Per la Symphonica Toscanini, guidata da Lorin Maazel, rappresenta l’esordio romano. Maazel ha voglia di parlare per spiegare le sue intenzioni, le prospettive future dell’orchestra, che ha scelto Roma come sua «residenza italiana», e il ruolo che l’orchestra può avere nella vita musicale della nostra città, allargando l’offerta senza pestare i piedi a nessuno. Maazel porge un ramo d’ulivo alla realtà musicale romana.
«Non vogliamo sovrapporci a nessuno - chiarisce il celebre direttore - né fare concorrenza a chi già svolge la sua funzione di organizzatore musicale, compresa Santa Cecilia. Conosco bene Pappano, ho con lui un rapporto di amicizia ricambiato, lo stimo molto come direttore, dunque nessuna ostilità. Se non ho fatto il concerto all’inizio dell’anno a Santa Cecilia, come annunciato, è per ragioni tecniche che non conosco nei dettagli, forse è stato annunciato prima ancora che tutto fosse definito. Chiarisco che non avremo a Roma una stagione stabile, bensì presenze circoscritte nel tempo. E forse Pasqua potrebbe rappresentare un appuntamento fisso».
Vuol dire, dunque, che, in futuro dirigerà ancora a Santa Cecilia?
«Oggi non posso dirlo, certo è che se prendessi impegni anche con Santa Cecilia, dovrei togliere tempo all’orchestra con cui intendo lavorare stabilmente qui in Italia ed alla quale intendo perciò dedicare quel che resta del mio tempo già tanto pieno (New York, Valencia ecc...)».
Perché le sinfonie di Beethoven oltre alle ragioni del sicuro successo per la prima sortita pubblica romana di una nuova orchestra?
«Innanzitutto è la prima volta che dirigo in pochi giorni tutte le Sinfonie. L’ho fatto un altra volta ma per una ragione davvero speciale ed in circostanze ancora più speciali. Molti anni fa, a Londra, ho diretto tutte le sinfonie in un sol giorno, dalla mattina a notte inoltrata, per raccogliere fondi destinati alla costruzione di una clinica per bambini con problemi di udito. Ho scelto Beethoven perché ancora oggi non si può che restare incantati di fronte a quest’uomo che, nonostante abbia dovuto tanto lottare, ha lasciato all’umanità un’opera immensa, eterna».
Auditorium Conciliazione Info: 899.

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