(...) Mostri sacri. Alcuni più mostri che sacri. Insomma, mai uno scatto o anche più semplicemente uno scarto. Sempre gli stessi nomi, sempre gli stessi noti.
Ecco, a quei nomi - alcuni dei quali assolutamente rispettabili, per carità - a me piace aggiungerne un altro. Che non fa parte del solito giro dei compagnucci della parrocchietta. Che non parla la lingua del politicamente corretto. Che non giudica le persone sulla base della tessera che hanno in tasca. Che non molla gli amici quando cadono in disgrazia. Che scrive sul Giornale, ma questo è solo un particolare.
Oddio, sono orgoglioso che Sergio Maifredi scriva su queste pagine. La sua rubrica Note di regia e i suoi fondi - fra laltro vergati divinamente, con una qualità di scrittura assolutamente inconsueta sia per i giornalisti, sia per gli intellettuali - è un vero valore aggiunto, capace di stupire persino chi lo conosce. Faccio un esempio: cento volte Sergio ed io abbiamo discusso del teatro dellArchivolto, per me il migliore sulla piazza di Genova; per lui, non sempre impeccabile. Eppure, appena lArchivolto è stato al centro di accuse per vicende che con il teatro centravano poco o nulla, Maifredi ha messo da parte le sue riserve e ha difeso la squadra di Sampierdarena con un calore e una dolcezza veramente inconsuete.
E lo stesso si può dire di tante altre posizioni di Sergio Maifredi, dalla sua attività con la Tosse prima e con Teatri Possibili ora, allimpegno politico con la candidatura in Forza Italia che ha squarciato un velo di conformismo nel mondo dello spettacolo.
Peraltro, sia ben chiaro. Maifredi non è un saltimbanco di destra da contrapporre ai nani e alle ballerine di sinistra. Maifredi è un intellettuale nel senso più vero che la parola sa avere, come testimonia anche lultimo progetto, «Da Epidauro a Second Life» in scena in queste settimane a Genova, che è stato pensato insieme al mai troppo rimpianto Vincenzo Tagliasco. Tagliasco era un uomo di sinistra, ma libero, mai intruppato, non succube della cultura con la kappa. Poi, certo, Tagliasco - per cui preghiamo tutti i giorni - aveva una formazione vicina ai filosofi nichilisti, recentemente ammirava alcuni paladini del nulla che nulla hanno da dire e nulla hanno da insegnare. Ma ci manca e Maifredi è stato capace di raccoglierne leredità più vera e di portare avanti i suoi progetti più avanzati. E lo ringraziamo anche di questo.
Certo, mi rendo conto di aver scritto una specie di coccodrillo in vita per Maifredi, che mi auguro gliela prolunghi di centanni. E non so se lui gradirà.
Ma, forse - oltre allarchitetto, al cantautore, al guitto, alla Nanda - Genova sa esprimere qualcosaltro. Ecco, Sergio Maifredi è il Pasolini che mancava alla Liguria. Lintellettuale non iscritto allalbo degli intellettuali.
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