Sono gonfi, spavaldi, l’hanno già vinta. Arjen Robben: «Noi abbiamo uno stile, una nostra filosofia, il nostro è un calcio offensivo e non lo cambieremo a San Siro. L’Inter non ha giocatori per offrire un bel calcio». Anatoly Tymoshchuk: «Sfrutteremo le loro debolezze, ne hanno tante. Dobbiamo vendicarci». Philipp Lahm: «Abbiamo tanta voglia di eliminarli». Frank Ribery: «Siamo al completo, possiamo vincerle tutte». Bastian Schweinsteiger: «Nell’Inter non ci sono nomi che fanno paura. Mi avrebbe fatto più paura il Milan». Thomas Muller: «Potevamo già batterli a Madrid».
Quell’insegnante di ginnastica olandese di Louis Van Gaal se la sente più di tutti. Non sono le assenze di Milito o Mourinho a dargli sicurezza, è l’aria che gli gira attorno che glielo fa credere. Era andato al Bernabeu con la stessa certezza di perdere e ha perso. Nove mesi dopo il mondo è cambiato, se il calcio è soprattutto motivazione lui si convince che sia già fatta e quando deve dare spiegazioni picchia duro sui nervi: «L’Inter non è mai cambiata, sempre quella, poco spettacolare e molto attenta in difesa. Chi ha visto la finale di Madrid se n’è accorto e poi basta vederla giocare ogni settimana. Anche con il Cagliari dopo il gol si è chiusa dietro e non ha più fatto niente mentre l’avversario attaccava». Voleva dire «catenaccio», s’è morso la lingua.
E a chi gli chiedeva come la pensasse sul calcio è stato quasi irritante: «L’Inter fa calcio difensivo, si vede che allenatore e società hanno deciso così, io invece offro calcio attraente, più difficile che difendersi e basta». Urticante. Ma è nella sua seconda vita dopo i successi con Ajax e Barcellona del secolo scorso, poi il vuoto pneumatico. Torna al Barcellona ma nel 2000 non viene confermato dopo aver fallito tutti gli obiettivi, decide di occuparsi della nazionale olandese in vista del mondiale e fallisce, torna al Barça e viene esonerato, ritorna all'Ajax e si dimette. Adesso al Bayern rischia più di tutti, lontano dal Borussia in Bundesliga ha solo la Champions, fuori agli ottavi e lo decapitano. Lo scorso anno nessuno gli chiedeva qualcosa in più del campionato, la finale fu un traguardo eccezionale, quest’anno no. E si gioca la sua seconda vita con una difesa che qui definiremmo emozionante.
Due centrali peggiori di Van Buyten e Demichelis erano impossibili ma Badstuber e Tymoshuck sono degni eredi, a sinistra c’è il croato Danijel Pranjic, in realtà un centrocampista basso, Thomas Kraft ha sostituito Hans-Jörg Butt, quattro quinti della difesa non c’erano al Bernabeu. E dietro a tutto quel fiume di parole i più nervosi sembrano ancora loro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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