Claudio De Carli
Adriano verrà accontentato. Il centravanti passato alla storia per essere stato acquistato due volte dallInter era stato il primo ad annunciare ufficialmente il suo stato di crisi, peraltro negato da tutto lentourage oltre ogni più logica evidenza.
E ora finalmente si ferma.
Si tratta di stabilire fino a quando, ma ognuno senza grossi sforzi può capire il suo dramma. Ha bucato clamorosamente la scorsa stagione, è andato in Germania convinto che fosse solo una questione di feeling, è tornato più spento di prima, ha malinconicamente ricominciato da dove aveva lasciato. Dicono che le persone che stanno male lancino dei segnali, a volte sono segnali subliminali, quelli di Adriano erano atomici: «Sono giù, non mi alleno».
La società, in accordo con lallenatore e lo staff tecnico, ha stabilito di concedere qualche giorno di riposo assoluto al centravanti che già nella trasferta di domani a Udine non sarà a disposizione di Roberto Mancini. La società ha poi reso noto che Adriano si è detto disponibile a sostenere un programma personalizzato di recupero psicofisico con modalità e tempi che verranno stabiliti nei prossimi giorni.
Chi possiede anche solo un vago ricordo di Adriano, ha sofferto nel vederlo in campo contro lo Spartak mercoledì, venti minuti a trascinare le suole sullerba, inutile e pericolosamente perso nei suoi buchi neri. Da Imperatore a quinta ruota, ultima delle punte a disposizione di Mancini, e non centrano la zuccata con Minelli, foto e festini, e neppure drammi più duri subiti e non ancora accettati, ma la pietà che sembra chiedere con quello sguardo.
Come ti scoprono debole, picchiano duro: lo portano a casa tutte le notti, di più, cè una bodyguard che si occupa solo di lui, e poi è malvisto in squadra, gli argentini non se lo filano. Ognuno si è sentito in diritto di raccontare le peggio cose su Adriano, perfino di ricattarlo. Fa bene a fermarsi, è lunica possibilità per capire dove sei e se qualcuno ti dà una mano magari ti ritrovi.
Domani Mancini avrà a disposizione tutte le altre punte, Cruz e Recoba hanno confermato di aver superato i problemi fisici, Crespo è andato in panchina contro lo Spartak e quindi lo stiramento al bicipite femorale non è più un problema, Ibrahimovic squalificato in Champions è pronto a riprendersi una maglia. Cè ressa, lui è il più debole, fa bene a chiamarsi fuori e fa benissimo lInter ad assecondare questa decisione con una terapia durto che non può più essere quella di metterlo in campo a tutti i costi perché solo cosi lo si recupera.
Si parte da piccole cose, lui ha 24 anni e fatica a sorridere e chissenefrega se sono duecento e spazzola giorni che non fa un gol.
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