Caro Direttore, il giorno 18 settembre p.v. a Vicoforte (Cuneo) si terrà il Congresso dell'Unione Liberale di Centro, ne fanno parte liberali del Pdl e non. Si tratta di un Convegno aperto ad un libero dibattito sulla attuale situazione politica, parlamentare ed istituzionale.
Raffaele Costa ed io siamo rispettivamente segretario e presidente del Movimento Liberale e introdurremo il dibattito ma, soprattutto, ascolteremo la voce di quei liberali, e sono tanti, in tutta Italia che si pongono molte domande su ciò che è accaduto, che accade ed accadono, non solo nel Pdl. Ma nella Società Italiana se dovesse venire meno il valore dell'apporto liberale all'interno di un grande movimento di popolo come il Pdl.
L'aggettivo liberale che è qualificativo più che partitico, non può essere usato nei giorni festivi dedicati ai convegni o ai comizi, e poi dimenticato nel resto della settimana quando ci si occupa di tutt'altro.
Chi come Costa ed io abbiamo sin dal 1993 conferito alla nascente F.I. l'adesione convinta nostra e dei liberali dell'Unione di Centro hanno il diritto ma anche il dovere di chiedersi: dove è finito quel Partito Liberale di Massa che il Silvio Berlusconi di allora aveva progettato e prospettato ed a cui era stata data la nostra adesione un po' prima di quando certi notabili di oggi si facessero vivi a cose fatte ed a cose vinte?
A Vicoforte, sabato prossimo non intendiamo redigere un verbale di vane ricerche di quello che fu ma valutare ciò che è attraverso un dibattito che non ha né vuole avere conclusioni prefabbricate ma, invece, di tesi e di antitesi che si confrontano per realizzare una sintesi efficace. La coerenza liberale non sta nell'acquiesciente sudditanza ma nella ragionata ed anche sofferta critica e autocritica.
Insomma, ci chiederemo com'è cambiato e perché è cambiato e tenteremo di rispondere se non in termini di certezza, che in politica non esiste, ma almeno di sincerità e di coerenza. Ci si può confrontare aspramente ed anche dividersi com'è avvenuto nel Pdl in questi mesi, con la nascita del gruppo parlamentare di Futuro e Libertà, ma alla condizione che non vengano dimenticati i valori comuni che hanno unito ed ancor più gli impegni solennemente assunti con l'elettorato, specie se non si tratta di un partito ma di un «popolo» la cui sovranità si fonda sulla libertà che la legittima.
Insomma a Vicoforte parleremo di politica e ci rivolgeremo al Pdl ed al Presidente Berlusconi non per chiedere il diritto di asilo ma quello di partecipazione attiva e responsabile.
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