L’intervento «Quelli dell’Anpi? Pieni di pregiudizi»

Stimatissimo Direttore, consentimi di manifestare indignazione per la spocchia con cui i nostrani partigiani boys,nella scombiccherata precisazione al «Giornale» della Sezione Universitaria dello ANPI, discriminano i caduti della RSI. Solo dei barbari,obnubilati dal pregiudizio ideologico e dall'odio,possono continuare a distinguere, a distanza di più di 65 anni dai fatti, tra tumulo buono e cattivo. Chiunque-fascista o partigiano - si è immolato nell'adempimento del proprio dovere ed in coerenza con i propri Ideali è meritevole, tra gente civile, di pari memoria e dignità.

Forse che c'è qualcuno che può seriamente dire che non merita rispetto, ad esempio, il sacrificio eroico dello studente diciassettenne Ferdinando Camuncoli volontario paracadutista del battaglione «Nembo» caduto il 4 novembre 1944 sul fronte di Nettuno mentre combatteva contro soverchianti forze anglo-americane e guadagnandosi, per l'abnegazione ed il coraggio, la Medaglia d'Oro? Ovvero per quello di Carlo Borsani pure Medaglia d'Oro al Valor Militare e cieco di guerra assassinato, per la sua adesione alla RSI ove apparteneva all'ala più moderata, il 29 aprile 1945 a Milano con un colpo alla nuca da parte di un nucleo partigiano comunista che ne esibì il cadavere su una carretta della spazzatura? E deve forse essere un caduto di serie B lo studente genovese diciannovenne Cesare Sangermano volontario della RSI che, rima di morire, il 9 febbraio del 1945 chiese ed ottenne dallo zio - che era Alto Commissario governativo per la Liguria - la grazia per il giovane partigiano ferito e catturato nello stesso scontro a fuoco? Fino a che non si riuscirà a comprendere, come comprese Cesare Pavese, che i morti, fascisti o antifascisti, sono tutti uguali o a capire - come auspicava un ex comunista quale l'allora Presidente della Camera Luciano Violante, anche le ragioni dei vinti sarà assai difficile costruire un futuro veramente migliore.
*responsabile sicurezza Pdl ligure

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