L’intervento Stagione nel nome dell’efficienza

Federmeccanica disdice il contratto collettivo nazionale del 2008 e inaugura una nuova stagione delle relazioni sindacali e industriali. È difficile, infatti, pensare che il recesso dal predetto contratto non avrà effetti su altri settori del mondo economico che sicuramente trarranno spunto da questa vicenda per limitare il potere contrattuale dei sindacati. In altre parole, il mondo imprenditoriale attingerà certamente da questo primo caso-pilota, calandolo plasmato alle proprie realtà aziendali.
La disdetta dall’ultimo contratto firmato da Fim, Fiom e Uilm avrà efficacia dal primo gennaio 2012 e consentirà di utilizzare soltanto il Ccnl separato siglato da Fim e Uilm, ma non dalla Fiom nel 2009. Con la conseguenza che quest’ultima organizzazione sindacale, in alcune realtà aziendali, potrebbe restare esclusa sia dalla sua rappresentatività aziendale che dal riconoscimento di diritti sindacali (dai permessi alle trattenute in busta paga per l’iscrizione al sindacato), in quanto non firmataria del contratto collettivo dell’ottobre 2009. L’obiettivo consiste nel definire una normativa specifica per il settore auto mediante deroghe al Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici che consentano di dare vita a un nuovo contratto che sostituisca il precedente contratto collettivo applicato per il predetto settore auto.
Tale soluzione, che ha incontrato il favore di Film-Cisl e Uilm, e di Confindustria, è stata preferita all’ipotizzata adozione di un contratto speciale ad hoc. Tutto in espressa applicazione del nuovo modello degli assetti contrattuali siglato dalle parti sociali nel primi mesi del 2009 a eccezione della Cigl. Le deroghe, che verranno successivamente introdotte in seguito ad accordi con i sindacati riguarderebbero le procedure di conciliazione e prevenzione del conflitto, la previsione di maggiori ore annue di straordinario, la possibilità per l’azienda, in caso di interruzione della produzione per cause di forza maggiore, di chiedere agli operai di recuperare un’ora di lavoro, una nuova normativa sulla malattia che preveda la possibilità di non pagare i primi tre giorni di assenza in caso di assenteismo anomalo, una regolamentazione del diritto di sciopero, la possibilità di trasformare la mezz’ora di pausa in lavoro straordinario, taglio dei permessi sindacali ai sindacati dissidenti, la disdetta delle ore di permesso sindacale aggiuntive ai sindacati non firmatari del nuovo contratto e previsione di specifiche sanzioni per chi non rispetta le suddette deroghe.


L’accordo raggiunto risponde all’esigenza di tutte le aziende metalmeccaniche di recuperare efficienza per competere sui mercati globali e di tutelare un milione di posti di lavoro, nonché alla necessità di cambiare le relazioni sindacali nell’intento di evitare episodi di ingovernabilità delle aziende causati dalla volontà di pochi.

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