Joseph Ratzinger
Il 12 settembre 2006, il Suo Discorso allUniversità di Ratisbona ha scatenato unaccesa controversia. Ha citato un passo tratto da un antico libro che riportava il dialogo fra limperatore bizantino e un erudito persiano su Cristianesimo e Islam. (...) Quel discorso è stato poi catalogato come il primo errore del Suo Pontificato. Lo fu veramente?
«Avevo concepito quel discorso come una lezione strettamente accademica, senza rendermi conto che il discorso di un Papa non viene considerato dal punto di vista accademico, ma da quello politico. Da una prospettiva politica non si considerò il discorso prestando attenzione ai particolari; fu invece estrapolato un passo e dato ad esso un significato politico, che in realtà non aveva. Quel passo trattava di un antico dialogo che, ora come allora, considero di grande interesse. LImperatore Manuele, di cui si parla, a quel tempo era già vassallo del Regno ottomano. Non poteva quindi scagliarsi contro i musulmani; ma, nellambito di un dialogo intellettuale, poteva porre domande vive. Ma lattuale comunicazione politica è tale da non permettere la comprensione di simili correlazioni. E tuttavia quellepisodio dopo tutte le cose terribili accadute e per le quali non posso non addolorami molto ha sortito effetti positivi. Durante la mia visita in Turchia ho potuto dimostrare di avere rispetto per lIslam, che lo riconosco come una grande realtà religiosa, con la quale bisogna dialogare. E così da quella controversia è scaturito un dialogo veramente molto intenso. È risultato chiaro che nel dibattito pubblico lIslam deve chiarire due questioni: quelle del suo rapporto con la violenza e con la ragione. (...)».
(...) Nello stesso tempo noi vediamo che nei paesi dove lIslam domina lo Stato e la società, i diritti umani vengono calpestati e i cristiani brutalmente oppressi. Per il vescovo anglicano Michael Nazir-Ali lIslam rappresenta per lOccidente la più grande minaccia dai tempi del comunismo perché si presenta come vasta ideologia di tipo politico e socio-economico. Il Presidente della Repubblica Islamica dellIran, Mahmud Ahmadinedschad, ha dichiarato che è cominciato il conto alla rovescia per la distruzione di Israele e che «Israele presto verrà cancellato dalle cartine geografiche». Lidea di un dialogo con lIslam non è un po ingenua o perfino pericolosa?
«Esistono modi molto diversi di vivere lIslam, a seconda della propria tradizione, della propria origine e dei rapporti di forza esistenti. NellAfrica Nera, come ho già detto, in ampie regioni cè una forte tradizione di convivenza, fatto di cui rallegrarsi molto. Lì è anche possibile cambiare religione, che figli di un padre islamico possono divenire cristiani. (...) Dove invece lIslam è, diciamo, monoculturale, regna cioè incontrastato dal punto di vista della propria tradizione e della propria identità culturale e politica, facilmente giunge a vedersi contrapposto al mondo occidentale, a considerarsi in un certo senso il difensore della religione contro lateismo e il secolarismo. La coscienza della verità diviene allora talmente limitata da trasformarsi in intolleranza e quindi da rendere molto difficile anche la convivenza con i cristiani.
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