L’INTERVISTA 4 FEDERICO BRICOLO

RomaFederico Bricolo, presidente dei senatori della Lega Nord, vuole che il l’embargo delle merci si trasformi anche un blocco navale nei confronti delle carrette del mari che dalla Libia stanno arrivando sulle nostre coste. Mettere i militari a presidiare le acque territoriali libiche è l’unico modo per evitare che decine di migliaia di clandestini invadano in Europa e l’unica chance di scoraggiare i mercanti di uomini che stanno approfittando della crisi nordafricana. Ma insieme al blocco, precisa, va realizzato anche un corridoio umanitario per i veri rifugiati libici.
Si potrebbe obiettare che adesso - in piena crisi - non è il momento di concentrare gli sforzi sugli immigrati...
«C’è una missione di pace in corso. É prioritario fare gli interessi del nostro Paese, che in Europa è quello più a rischio per i flussi di immigrati legati alle crisi nei paesi del nord Africa».
La presenza di militari nel Mediterraneo non è di per se un deterrente?
«No, se è vera la vicenda raccontata da alcuni organi di informazione della nave partita dalla Libia, fermata da un mezzo canadese della Nato che l’ha lasciata andare verso Lampedusa dopo avere rifornito di carburante il trafficante di uomini».
Come si può attuare il blocco?
«È necessario che le barche non superino le acque libiche. Vanno rispedite indietro come si farebbe con le navi colpite dall’embargo. Ogni carretta che supera il blocco delle merci è un incentivo per tutti quelli che vogliono raggiungere l’Europa. E noi dobbiamo evitarlo in tutti i modi possibili. Anche perché le organizzazioni internazionali hanno previsto che le crisi dei paesi nordafricani spingeranno verso di noi centinaia di migliaia di persone».
Tra questi ci sono anche i rifugiati...
«Per queste è giusto prevedere corridoi umanitari ai confini con la Libia, come del resto si è sempre fatto in casi di questo tipo. Noi lo diciamo da tempo e lo abbiamo anche messo nella nostra mozione sulla crisi libica. Non dimentichiamo che in coincidenza con la crisi del Maghreb è ripreso a pieno ritmo il mercato dei trafficanti che vendono a migliaia di euro biglietti di sola andata per l’Europa. Il blocco li fermerebbe e avrebbe quindi un alto valore umanitario».
Poi ci sono i finti rifugiati, come quelli tunisini..
«Quelli che vengono dalla Tunisia sono tutti tunisini. Con il governo precedente c’erano pochissimi sbarchi, al massimo qualche decina, a fronte dei 15 mila arrivati negli ultimi mesi. Per questo è importantissima l’azione dei ministri Frattini e Maroni in quel paese».
Perché alla Lega non è piaciuta l’idea di dare 1.500 dollari a chi ritorna in patria?
«Noi i soldi non ce li mettiamo. Se ce li vuole mettere l’Europa...».


Le sembra possibile che navi di altri Paesi Nato o anche europei si impegnino in un blocco che di fatto risolverebbe un problema solo all’Italia?
«L’Europa deve farsi vedere. Non può fare gli interessi delle banche e scomparire quando i singoli paesi hanno delle emergenze. Anche perché se i clandestini arrivano in Italia poi possono arrivare ovunque».

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