Lambasciatore libico dice che la quota attuale in Unicredit va bene così e che questa non è una scalata. Che ne pensa il sindaco di Verona Flavio Tosi, grande azionista della Cariverona, primo socio italiano della banca?
«Dico che lambasciatore parla a nome di entrambi i soggetti detentori di quote e questo la dice lunga sul fatto che siamo di fronte a una scalata. Gli organi di vigilanza pongano subito il limite al 5% per la somma delle due partecipazioni libiche».
Basterebbe?
«Cè sempre il rischio delle fiduciarie o altro. Secondo me ci vogliono comunque norme di difesa più rigide».
E come la mettiamo con il mercato? Il titolo è in Borsa, se si limita il possesso, la banca perde valore.
«Capisco che non sia facile agire sul libero mercato. Ma se un governo nazionale vuole dare un segnale in questo senso lo può e lo deve dare».
Voi leghisti veneti siete preoccupati. Ma Bossi molto meno: ha detto che le banche in difficoltà cercano capitali. Non è che siete isolati?
«Le assicuro che la questione è molto sentita anche a livello nazionale».
Perché Cariverona è scesa nel capitale proprio ora che Tripoli saliva?
«Cera qualche necessità tecnica, non certo motivazioni strategiche».
È soddisfatto dellandamento della banca?
«Io credo nelloperazione BancOne e in quello che ci hanno detto Profumo, Piccini, Artoni e Rigo, che il ruolo di Verona non verrà sminuito e che non ci saranno ricadute negative sulloccupazione in Veneto. Ma ora aspetto la prova dei fatti».
E di Profumo è soddisfatto?
«Non dico della di gestione, ma nella vicenda libica poteva dare al cda qualche informazione in più».
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