L’INTERVISTA 4 LUCIANO BRESCIANI

«Se non si ferma l’emorragia alla femorale, le trasfusioni non servono a nulla». Prende a prestito un esempio medico l’assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani per descrivere la manovra finanziaria in corso.
Assessore, fuor di metafora cosa intende dire?
«Intendo dire che se tante regioni, con i bilanci già in rosso, continuano a sperperare in questo modo, allora la manovra Tremonti può fare ben poco, se non aiutare a contenere i debiti».
Quindi ci vorrebbero misure più forti?
«Il nodo non sono i tagli di adesso, sono tutti i soldi che sono stati buttati via in passato, con buchi di bilancio enormi. Bisogna evitare che accada ancora».
Buchi di bilancio che riguardano proprio la sanità di alcune regioni, tipo il Lazio?
«L’esigenza di una manovra finanziaria come questa arriva anche per colpa dei bilanci in super rosso, non solo per gli sprechi».
Il presidente Formigoni teme che i tagli tocchino anche la sanità lombarda.
«Se accadrà, spero solo di striscio. Aspettiamo i provvedimenti definitivi. Certo, se continua l’emorragia delle altre regioni, anche noi saremo messi in ginocchio. Ecco, non vorrei andare in rosso perché ci vanno gli altri».
Come è possibile?
«Con il federalismo. Che, ora più che mai, è un imperativo. In questo momento ci aiuterebbe, non poco, a sopportare l’effetto scure».
Altrimenti?
«La Lombardia ha dei bilanci stabili e terrà bene. Ma per avere i conti in ordine abbiamo il fiato alla gola. Se non dovessimo tappare i buchi di qualche regione malandrina, ovviamente avremmo più risorse per sostenere con maggior tranquillità i tagli Tremonti».
Insomma, andrebbero applicate due misure: per le regioni meritevoli e per quelle con i conti in rosso?
«Esattamente. Se i debiti sono regionali, si paghino con tasse regionali, senza gravare anche sulle tasse nazionali dei cittadini lombardi. Le sanità catalogate come non virtuose, quelle bocciate, non possono frenare la crescita anche di chi è bravo e di chi lavora bene».
Non è questione di Nord e Sud?
«Assolutamente no. È questione di chi lavora bene e chi no. Bisogna abbandonare questa visione. Certo, le Regioni che funzionano si trovano al Nord».
Tanti medici temono che dietro al taglio stagionale dei posti letto negli ospedali si nascondano altri tagli di personale.
«No, sono solo tagli temporanei. Il personale degli ospedali va in ferie e in estate i cittadini non stanno in Lombardia.

Per questo abbiamo deciso di potenziare il servizio nelle località turistiche».
Come?
«Ad esempio aumentando di 20mila ore le attività delle Asl nei luoghi turistici frequentati dai lombardi. Il piano è assolutamente calibrato. E stagionale, non c’è dietro niente».

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