L’INTERVISTA 4 PAOLA FERRARI

Eppure Paola Ferrari è contenta. «È un’esperienza positiva e che fa crescere. Divertente, anche se piuttosto faticosa... Siamo in onda tutte le sere fino all’una di notte». Quasi una «veterana», la Ferrari si fa forte dell’audience di Notti mondiali: anche il 35 per cento dopo le partite dell’Italia, il 18-20 ora che la Nazionale si è dissolta.
Che cosa la diverte del programma?
«Mi piace la vita di Piazza di Siena, c’è un bel clima, molti tifosi differenti anche prima del collegamento...».
Non sarebbe stato meglio scegliere tra talk show di costume e programma sportivo?
«La formula è proprio la contaminazione, ironia e commenti tecnici. Facendo un programma tutte le sere per un mese, non si può star lì tutto il tempo a disquisire sul 4-4-2 o sul 4-3-3».
Piazza di Siena e Johannesburg sono un mix vincente?
«Mi sembra che i telespettatori premino le nostre scelte: suoniamo le vuvuzelas, ma raccontiamo anche storie del Sudafrica, la vita di questo Paese...».
I vostri commentatori sembrano un po’ stagionati, o no?
«Non sono il direttore di Raisport. Io sono contenta dei nostri commentatori. Stanno raccontando bene questo Mondiale».
Si poteva ringiovanire un po’ la rosa...
«Non sempre puntare sui giovani paga.

A me piace che Costanzo e Galeazzi possano parlarci dei Mondiali del passato»
Ammetterà che il numero dei vostri inviati è esagerato rispetto a quelli di Sky.
«Noi non ci confrontiamo con Sky, ma con le altre televisioni europee, come quella tedesca e inglese che ne hanno ben più di noi».

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