L’INTERVISTA ANTONINO REGAZZI

RomaAntonino Regazzi, segretario generale della Uilm, quali sono le valutazioni emerse dal vertice con Fiat e governo?
«Non c’è dubbio che la Fiat ha fatto un grande lavoro in quest’ultimo periodo e questo lo abbiamo apprezzato: in un periodo di crisi con Chrysler si costruisce un gruppo di grande rispetto però resta un fatto... ».
Quale?
«La sovraccapacità produttiva. A metà degli anni ’80 quando Fiat aveva il 15% mercato europeo produceva 1,5 milioni di auto l’anno in un mercato da 11 milioni annui. Oggi il mercato è di 16 milioni, ma la Fiat produce un milione di vetture all’anno. La capacità della Fiat è diminuita in un mercato che è cresciuto. Il problema è tornare a 1,5 milioni e gli stabilimenti attuali possono farlo lavorando a pieno ritmo tutto l’anno».
Gli obiettivi potrebbero divergere.
«Un’azienda che diventa un grande gruppo mondiale, in Italia diminuisce la produzione? Che senso ha dare degli incentivi a livello governativo e regionale e poi produrre all’estero? L’Italia è il Paese che produce meno automobili in Europa, anche meno di Belgio e Inghilterra».
Produrre in Italia è più costoso.
«Allora perché il governo dovrebbe proseguire con la politica degli incentivi? Bisogna sostenere l’occupazione e creare ricchezza qui».
Come vi presenterete ai tavoli organizzati dall’esecutivo?
«Andiamo con uno spirito costruttivo, ma la questione è un’altra: perché in Italia nel 2008, che è stato un anno di crisi, si sono prodotte 650mila vetture e in Polonia 800mila? C’è una maggiore salvaguardia di Termini e di Pomigliano, ma il governo deve chiedere anche come tornare a una produzione annua di 1,5 milioni di auto».
Voi cosa siete pronti a mettere sul tavolo?
«Se in alcuni stabilimenti c’è la cassa integrazione e in altri si chiedono gli straordinari, noi siamo pronti a gestire queste contraddizioni, ma vogliamo misure precise».


E se si parlasse di mobilità e di esuberi?
«Non è un problema all’ordine del giorno. Nella gestione della crisi non ci sono problemi da parte nostra, ma vorremmo capire come si sta muovendo la Fiat. Anche perché a Pomigliano e Termini i lavoratori non posso restare in cassa integrazione in eterno».

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