L’INTERVISTA GIUSEPPE VOLPATO

«La crisi è seria e politiche di tipo keynesiano possono servire. Anche a un settore importante come quello dell’auto, attorno al quale gravitano in Italia 800mila lavoratori. Ma gli interventi devono essere mirati», dice Giuseppe Volpato, professore di economia e gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Professore, in quale direzione è possibile muoversi contro la crisi?
«Si deve intervenire sul lato della domanda con una politica di rottamazione non solo riservata all’acquisto di vetture nuove, ma estesa anche all’usato recente. Il 50% del parco-macchine è in Italia costituito da auto con più di 10 anni. In questo modo, avremmo anche ricadute positive sulla spesa sanitaria».
Insomma, un provvedimento-tampone di stimolo agli acquisti. Misure più strutturali?
«Incentivi per l’acquisto di auto a gpl o metano. Già nel 2008 le vendite di veicoli bi-fuel sono aumentate del 66% contro il calo del 17% accusato dai modelli alimentati a benzina e gasolio. Così aiuteremmo anche la nostra industria, leader mondiale nella componentistica per gpl e metano».
C’è però il problema della rete distributiva, ancora assai carente.


«Certo, è un collo di bottiglia: su 30mila stazioni solo 700 riforniscono metano. Anche qui si tratta di incentivare l’installazione di questi distributori».
Che cos’altro si può fare per aiutare Fiat?
«Rifinanziare la cassa integrazione, in modo da non falsare le regole della concorrenza».

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