L’INTERVISTA MALIKA AYANE

Malika Ayane ha smesso di arrabbiarsi. Per la giovane cantante, scoperta e lanciata da Caterina Caselli prima a Sanremo e ora al top delle classifiche con Come foglie, prendersela serve solo a rovinarsi l’umore, non certo a risolvere il problema creato da un sacchetto pieno di spesa che si rompe per strada. E allora tanto vale sorridere e andare oltre.
Malika, ma davvero non si arrabbia più? E come fa?
«A volte capita, ma faccio di tutto per evitarlo. Cerco sempre di metterla sul ridere, di prenderla nel verso giusto, perché rovinarsi l’umore peggiora le cose. Ad esempio, se l’ascensore è perennemente occupato e io, che ovviamente devo salire e ho pure una certa fretta, salgo a piedi pensando che perdere qualche caloria mi fa bene in vista dell’estate. Oppure, se mi si rompe il sacchetto pieno di spesa per strada o mi capitano altre situazioni del genere, inizio a mandare messaggi alle amiche raccontando le mie tragi-commedie».
Il libro consiglia di mettere uno specchio in cucina per ricordarsi della dieta...
«È geniale! Mi viene in mente quando lasciavo per caso post-it con scritto “Non sei una cartella stampa”. Ero spaventata da flash e microfoni, mi aiutavano a ricordare di fregarmene di facciate e apparenze e di fare tutto con spontaneità».
Cantare o esibirsi in un concerto rientra nel suo «manuale»?
«Di sicuro. Quando canto mi immedesimo, sfogo, dimentico tutto e sto alla grande. Nei concerti ci metto l’anima e ricevo una carica di emozioni incredibile».
Per lei 59 secondi possono cambiare la vita?
«La mia è cambiata in 30 secondi.

Survive, il jingle che avevo registrato per una pubblicità, durava 30 secondi. Ed è grazie a quella canzone che Caterina Caselli mi ha voluta conoscere. Quei 30 secondi mi hanno portato fortuna, oltre che a incidere dischi con artisti e a cantare su palchi che mai avrei immaginato».

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