L’INTERVISTA LO STUDENTE

AstiMarco è uno degli studenti che partecipa alle «baby-ronde» ad Asti.
Marco, finiti gli esami ti sei trasformato in uno studente-vigilantes.
«Non esageriamo, cerco solo di rendermi utile. Passeggio, chiacchiero con gli anziani e magari faccio anche due tiri al pallone con i bambini ma se noto qualcosa di strano lo segnalo immediatamente».
In che modo?
«Queste zone sono abbastanza tranquille, al massimo interveniamo per calmare qualche ragazzino un po' prepotente o per un cane non tenuto al guinzaglio. Per situazioni particolari avvertiamo la polizia municipale».
E il diario che devi compilare, cos'è una specie di compito di fine giornata?
«Lo ritengo uno strumento molto utile, attraverso il quale segnalare piccoli disservizi o situazioni anomale che possono insospettire».
Per esempio?
«Camminando per il parco è possibile notare fontane rotte che possono trasformarsi anche in un pericolo per i bambini che giocano. Oppure mi è capitato di vedere alcune persone parlare in maniera animata dietro una siepe. Mi sono insospettito e ho chiamato gli agenti che hanno subito controllato».
Richieste particolari?
«Ho iniziato il servizio solo tre giorni fa con la mia amica Giulia. Appena arrivati abbiamo dovuto spiegare chi eravamo e quale era il nostro compito ma è bastato il “tam tam” tra una panchina e l'altra per attirare le simpatie di tutti. Ora ci vengono a cercare, anche solo per salutarci».
Ogni ora di passeggiata al parco sono sei euro, non male.
«In effetti siamo pagati per camminare all'aria aperta, però non lo faccio per i soldi anche se fanno comodo.

Mi fa piacere dare il mio piccolo contributo per migliorare la sicurezza della mia città ma anche per renderla più funzionale, segnalando disservizi o piccoli disagi. Poi ho l'opportunità di conoscere molta gente, compresi turisti - e turiste - che d'estate visitano Asti».

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