L’invasione dei vu’ cumprà Dal Castello al Duomo il centro sembra un suk

Il cuore commerciale e turistico di Milano invaso. E l’invasione non è affatto casuale. Sembra un’operazione scientifica, o militare. Sono le 14 e 30, i negozi sono chiusi, e lasciano campo libero: un esercito di vu cumprà arriva, chissà da dove, e prende possesso della strada. Sono oltre un centinaio solo in via Dante. Giovani, per lo più africani, senegalesi. Ma anche cinesi. Ben vestiti, con gli stessi capi che mettono in vendita. Stendono i loro tappetini ai due lati della strada. La merce è sempre quella, ma apparentemente di una certa qualità: borse, cinture, scarpe da ginnastica alla moda, ma anche giubbotti di marca, sportivi e non, e poi orologi, guanti, cappelli. All’incrocio con via Meravigli, appena sopra il marciapiede, è parcheggiata un’auto della Polizia municipale. Gli agenti ora sono in via Dante, camminano tranquilli e parlottano fra loro. Attraversano la strada, ma il passaggio non crea scompiglio, anzi. Fanno tutti la stessa cosa: alzano il lenzuolo e restano lì. Non interrompono neanche le trattative. Appena la coppia di agenti passa, i vu cumprà appoggiano i loro banchi volanti sulla strada e tutto ricomincia. Gli agenti sembrano irritati ma impotenti: «Noi dobbiamo farci vedere - dicono - con l’organico che c’è oggi non possiamo fare di più. Siamo due, altri due colleghi sono in piazza Cordusio, e quattro ce ne sono fra la Galleria e il corso Vittorio Emanuele. Questi sono un centinaio solo in via Dante. E avete visto chi sono? Questi sono aggressivi».

Se sequestrate la merce sono violenti? «Se interveniamo questi reagiscono, hanno il senso del gruppo poi, sono aggressivi. E con l’organico che abbiamo...». Ma nell’ultima settimana sono stati effettuati oltre 300 sequestri di merce contraffatta.

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