A Paganini non spiacerebbe affatto: una prestigiosa rassegna di concerti, una mostra di strumenti di raffinata liuteria con tanto di seminario illustrativo (Andrea Amati a Genova. Capolavori della liuteria cremonese in mostra. Fino al 10 giugno a Palazzo Tursi) e poi tante iniziative, da conferenze a progetti di ricerca, tra cui lo studio e la presentazione al pubblico - in collaborazione con l'Accademia di Santa Cecilia - dell'epistolario del "nostro", curato da Roberto Grisley a proseguire il lavoro di Arturo Codignola e di Edward Neill. Dovere. Per Paganini questo ed altro, Genova glielo deve, di lui non può che andare fiera. E allora parliamo di violini
non di violini qualunque, ben inteso: qui si tratta di signori violini, di quel "Carlo IX" del 1566, ad esempio, di pregiata fabbricazione Amati, che soggiornerà in occasione della mostra accanto al "Cannone", il suo "cugino" genovese (che è però un Guarneri del Gesù). Ma anche di tanti altri, che verranno presentati nel corso di una giornata di studi (lunedì a Palazzo Ducale dalle ore 15) da esperti che hanno lavorato sia a Genova che a Cremona e con una parentesi esecutiva sul Carlo IX affidata al violinista Stefano Montanari.
Ma veniamo alla "Paganiniana", la rassegna vera e propria: una serie di appuntamenti musicali di tutto rispetto, che si svolgeranno tra il 22 settembre e il 22 ottobre a Teatro, al Conservatorio, a Casa Paganini, e all'interno dei Palazzi dei Rolli, con protagonisti d'eccellenza, a partire dal concerto inaugurale al Carlo Felice, con il vincitore dell'ultimo Premio Paganini, Feng Ning; per proseguire il 12, il 15 e il 22 ottobre con Kavakos e la Camerata Salzsburg; Bashmet, Krylov e l'Orchestra Nuova Russia; il Quintetto d'archi dei Filarmonici di Berlino.
«Il Festival Paganiniana è uno degli eventi culturali di maggior rilievo per la città - dice l'assessore Anna Castellano - che testimonia la stretta collaborazione nata tra Comune, Provincia, Regione ed Università, a cui si aggiungono naturalmente il Carlo Felice, la Gog, il Conservatorio e le varie associazioni musicali, tra cui gli "Amici di Paganini". Una manifestazione che mette in risalto la musica in primis, ma anche la ricerca e l'attività editoriale, la conservazione degli strumenti, la sperimentazione musicale (e qui luogo deputato sarà Casa Paganini)». E proprio su quest'ultimo aspetto occorre soffermarsi: una novità, in collaborazione con l'Università di Genova Infomus Lab e con l'Ircam di Parigi, che lancia la liuteria tradizionale nel digitale, con la creazione dell' "iperviolino" (per cui è stato organizzato un concorso di composizione ad ottobre, oltre ad incontri e seminari illustrativi), uno strumento che grazie ad appositi sensori produce suoni elettronici. «Un tentativo di aprire nuovi orizzonti musicali - a parlare è il docente Roberto Doati - di abbinare musica e tecnologia, in un fertile scambio di esperienze diverse ma complementari».
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