Ernesto Cazzaniga*
La scorsa settimana, ho avuto loccasione di accennare al nuovo assetto e ai problemi connessi, con il ritorno del conte Guido Melzi dEril allUnire, non nascondendo la gravità della situazione generale e la necessità di correre assolutamente contro il tempo e fare tutto ciò che dovrà essere fatto. Mi ero permesso di consigliare al nuovo commissario di astenersi dal rilasciare le solite immancabili interviste che ormai conosciamo a memoria. Effettivamente Melzi dEril ha rilasciato una sola breve intervista e dice una cosa interessante: memore della passata esperienza, questa volta non inizierà il consueto pellegrinaggio di visite presso gli ippodromi, ma limiterà la sua presenza in ufficio per provvedere alle cose da fare. Mi sembra una ottima enunciazione, speriamo corrisponda alle intenzioni dichiarate.
Avevo anche consigliato Melzi, per quanto in suo potere, di fare cessare linutile e dannosa campagna di stampa con un balletto di cifre inverecondo, come se le cifre potessero essere manipolate e usate a seconda della volontà di fare apparire buona o cattiva una gestione.
Non credo tutto questo possa giovare allippica, ma solo farle del male e neanche aggravare colpe o responsabilità, se responsabilità vi sono state, queste dovranno essere accertate non a mezzo stampa, ma attraverso gli strumenti amministrativi a ciò deputati. Mi pare una specie di sarabanda isterica, senza senso, finalizzata a scopi che nulla hanno a che vedere con la critica, anche la più severa, nei confronti della gestione Unire di questi ultimi anni.
Ad altra domanda sulla sostituzione o meno del segretario generale, Melzi dice grosso modo: «Non ho potuto prendere conoscenza della relazione ordinata dal ministro alla commissione da lui creata per la verifica della funzionalità dellEnte, quindi non posso sapere nulla in merito ad una eventuale sostituzione del segretario o meno».
Appare comunque molto poco credibile che in un colloquio con il ministro questo non abbia detto quali siano le sue intenzioni nei riguardi di una figura professionale altrettanto importante per la funzionalità dellEnte quanto il commissario.
Non vorrei fosse il segnale di una partenza con il piede sbagliato, inutile continuare sulla strada degli equivoci, che non è il modo per fare uscire lippica dallo stallo in cui si trova e, vale aggiungere, non per colpa del segretario Panzironi.
La vicenda Telecom ha scosso il governo allinterno della maggioranza. Non sappiamo quali saranno le conseguenze, non vorremmo ritrovarci a rivivere un brutto film già visto, con il precedente governo di centrosinistra e gli stessi protagonisti. Tutti ricorderanno ciò che accadde allepoca della prima nomina di Melzi a commissario con la querelle del suo successivo defenestramento da parte di altro ministro della stessa maggioranza.
Sulla base di queste modeste osservazioni e su quello che è successo con il commissariamento della Federcalcio, con luscita, sbattendo la porta, del professor Guido Rossi, verrebbe da concludere amaramente che in Italia, purtroppo, ci sono settori che resistono a qualunque tentativo di riforma. E non fa eccezione lippica che, come il calcio, ha dimostrato la sua incapacità di riforma. Con una aggravante nel nostro caso da non sottovalutare: per il governo lippica è come se non esistesse. Una specie di ectoplasma.
Almeno nella riforma precedente che accorpava praticamente tutto il sistema di raccolta del gioco in capo allAAMS (Azienda autonoma monopoli statali), era prevista una partecipazione sia dellUnire che del Ministero delle Politiche Agricole in fase di elaborazione dei vari sistemi di gioco ed anche una salvaguardia per il settore ippico, ove giochi innovativi avessero causato danni economici ingenti al nostro settore.
* ex presidente dellAnact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.