L’ira di Della Valle: «Pronti a mollare La città e i tifosi ci vogliono ancora?»

Il feeling con i tifosi viola è ai minimi storici, così Andrea Della Valle prende la palla al balzo e scrive una lettera aperta ai sostenitori e alla città di Firenze. «Diteci cosa volete, senza i giusti presupposti siamo pronti a farci da parte...», il messaggio di uno dei proprietari della Fiorentina.
L’aria si è fatta pesante, il malumore è evidente (come dimostra la contestazione estiva fatta di striscioni e insulti), logico che l’amarezza e la delusione stiano prendendo il sopravvento sulla passione del presidente onorario viola, che ha congelato le sue visite alla squadra e il suo ritorno a Firenze, e di suo fratello Diego. «La risposta che abbiamo bisogno di sentire è quella della città, sindaco in testa, e delle centinaia di migliaia di tifosi veri che vogliono veramente il bene della loro squadra, quelli che finora sono rimasti in silenzio - scrive Andrea Della Valle nella lunga missiva -. Da loro che vogliamo sapere se la società ha fatto errori imperdonabili o se c’è stata incoerenza nella gestione e negli obiettivi. Soprattutto se si tiene conto anche di promesse istituzionali fatteci e non mantenute (vedi la bocciatura istituzionale del progetto della Cittadella viola, ndr). Ciò che ci diranno sarà determinante per farci capire quali sono le decisioni migliori da prendere per il futuro immediato di questa società rifondata dal nulla. Per quanto ci riguarda, non cominceremo il prossimo campionato con questo clima, fra atteggiamenti spesso incomprensibili e perfino incivili in alcuni casi».
I Della Valle e i suoi uomini, dopo aver ristrutturato la società, firmato una sorta di patto con la città e garantito il massimo impegno per tornare in Europa, non hanno digerito i mugugni avvertiti ormai da tempo. «Ci sono due fotografie, da non dimenticare mai, che rappresentano la storia recente di questa società - ricorda il presidente onorario -: la prima è il giorno della rifondazione, il 1° agosto 2002, di una società che non esisteva più e alla quale avevano tolto tutto, anche la storia e i trofei; la seconda è quella degli anni della Fiorentina in Champions, con le indimenticabili emozioni di Liverpool».
Ma ora, forti a parer loro «di risultati sportivi straordinari, di un progetto con valori di etica sportiva, di solidi bilanci economici, della costruzione di un forte settore giovanile e dell’edificazione di un centro sportivo mai avuto», chiedono a istituzioni e tifosi di uscire allo scoperto.

«Venti giorni fa ho partecipato ai lavori del cda del club - così il vicesindaco di Firenze Nardella - continuiamo a lavorare con la proprietà per creare un modello di gestione nuovo e vincente». Ma l’ira del presidente apre scenari preoccupanti per il futuro.

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